Estratto di radice di salice, cimicifuga rubifolia, valeriana, fiore della passione, foglie di ginkgo, semi di sedano: non è la pozione di un mago ma la ricetta antiaging che un gruppo di ricercatori canadesi ha studiato valutando come queste sei classi di composti di origine vegetale abbiano tutti un’azione ritardante sul processo di invecchiamento.
Lo studio pubblicato sulla rivista Oncotarget e condotto presso la Concordia University, è una ricerca preliminare su cellule che ha dimostrato che gli estratti di tutte le piante valutate e già ampiamente conosciute da secoli per le proprietà e benefici in medicina non convenzionale abbiano anche potente efficacia nel rallentare il processo d’invecchiamento.
I ricercatori hanno selezionato i sei estratti tra una vasta gamma di composti naturali, testandone l’effetto sulla longevità di cellule di lievito.
Ma in cosa consiste la scoperta?
Lo studio ha dimostrato che questi sei estratti di piante ritarda l’invecchiamento di cellule di lievito in modo di gran lunga migliore di altri composti e sostanze testate finora a questo scopo.
In particolare è stato osservato che l’estratto di radice di salice è il più potente ed efficace antiaging finora descritto e conosciuto in letteratura. È stato inoltre scoperto che ciascuno dei sei estratti agisce attraverso un diverso ‘canale’ molecolare già implicato in malattie tipiche dell’invecchiamento come ossa fragili, problemi cognitivi e di memoria, deficit sensoriali di vista e udito.