Il cinema ha sempre duettato con la moda. Le dive e i divi sono spesso
stati icone di stile. Ben prima dell’avvento dei socials, le influencers
erano le stars di Hollywood.
Gli abiti creati per le pellicole, in particolare durante l’epoca d’oro del
cinema, seducevano milioni di donne che sognavano di vestirsi come
Greta Garbo, Grace Kelly o Ava Gardner. Ma chi erano gli artefici di
queste creazioni?
Adrian Adolph Greenburg, meglio noto come Adrian, fu uno dei
maggiori costumisti di Hollywood, nonché capo costumista alla Metro
Goldwyn Mayer per circa vent’anni.
Nato in Connecticut nel 1903, si diplomò alla School for Applied and
Fine Arts di New York, trasferendosi quindi a Hollywood dove creò abiti
maschili per molti attori, fra cui Rodolfo Valentino.
Fu l’inventore del look di Greta Garbo per la quale creó uno stile unico e
l’allure da diva che la resero celebre.
Per Joan Crawford disegnó abiti in cui erano esaltate le spalle, per
distogliere lo sguardo dalla sproporzione che esisteva tra busto e gambe.
L’abito da sera bianco realizzato per il film Ritorno ebbe una tale
successo che quando Adrian cedette ai grandi magazzini Macy’s i diritti
di riproduzione, il modello vendette oltre mezzo milione di capi in una
settimana.
Per il film Il mago di Oz realizzó le celebri scarpette rosse, che saranno
copiate e riproposte per decenni da molte aziende di calzature.
Fu inoltre l’artefice degli abiti di satin tagliati di sbieco e indossati da
Jean Harlow, nonché dei raffinati modelli indossati da Katharine
Hepburn in Scandalo a Filadelfia.
Ma, a mio avviso, il suo capolavoro rimane il guardaroba creato per il
film Donne. Commedia del 1939 diretta da George Cukor, con un cast
strepitoso costituito interamente da donne. É la storia di una borghese di
New York che, con l’aiuto delle amiche, riesce a riconquistare il marito
caduto nelle grinfie di una sofisticata commessa di profumeria (Joan
Crawford).
Con il suo talento, caratterizzato da uno stile unico, Adrian esaltó le
sceneggiature degli anni 30 e 40. Era maestro nel valorizzare i punti forti
del fisico di una donna e nasconderne gli eventuali difetti. Grazie a lui
nacque e si affermó, in contrapposizione al granitico dominio francese,
uno stile prettamente americano.
Per nascondere la sua omosessualitá, in un’epoca in cui era un tabú,
sposó l’attrice Janet Gaynor, con cui instauró un legame saldissimo che
durerá fino alla morte.
Nel 1941 lasció la MGM e aprí un atelier a Wilshire Boulevard a Los
Angeles che divenne la meta di tutte le donne che volevano vestirsi in
maniera sofisticata pur senza apparire banali.