Torna l’appuntamento con la XVI edizione del Festival Internazionale della Cinematografia Sociale “TULIPANI DI SETA NERA“, la rassegna dedicata al racconto cinematografico del sociale e della sostenibilità attraverso storie sulla diversità, sulla fragilità e sull’unicità delle persone e dei luoghi,in programma dal 4 al 7 maggio al The Space Cinema Moderno di Roma.
Per quattro giornate spazio alla proiezioni delle opere in concorso e fuori concorso nazionali ed internazionali suddivise nelle quattro sezioni Cortometraggi, Documentari, Digital Series e #SocialClip e appuntamento con grandi protagonisti del cinema, dello spettacolo, della politica e della cultura, con incontri, dibattiti, intrattenimento e premiazioni.I vincitori dela XVI edizione del festival saranno saranno premiati il 7 maggio durante la serata di Gala conclusiva del festival, condotta da Lorena Bianchetti e con madrina Valeria Fabrizi in onda il 26 giugno su Rai2.
Per il secondo anno al timone della serata di Gala Lorena Bianchetti, da sempre impegnata nei temi sociali, commenta cosi la sua partecipazione al Festival Tulipani di seta nera “questo appuntamento è di grande importanza umana per costruire una collettività nuova”.
Il festival vede come finaliste opere proveniento dall’ Italia oltre che da Spagna, Sud Africa, Colombia, Argentina e Brasiletutte con temi di forte impatto sociale ed ambientale, dalla diversità alle discriminazioni di genere ed economica dalla lotta al cambiamento climatico al lavoro dignitoso e sicuro.Tra i protagonisti dei lavori, tanti volti noti al grande pubblico comeRemo Girone, Lina Sastri, Alessandro Haber, Andrea Roncato, Paolo Conticini, Daniela Poggi, Paolo Sassanelli oltre a Elodie, Tananai e Mr Rain.
Istituito dal 2007 dall’Associazione studentesca di promozione sociale l’Università Cerca Lavoro (UCL), su idea di Paola Tassone e dell’attuale presidente Diego Righini, il Festival nasce per dare risalto anche al lavoro di giovani autori che con le proprie opere e immagini narrano storie di attualità sui temi del sociale e della sostenibilità.
Per accompagnare le quattro giornate del festival è stato scelto come nuova sigla “Come un mandala“, il nuovo singolo di Grazia Di Michele scritto insieme con Nicola Cirillo e l’Associazione Università Cerca Lavoroun’ inno all’inclusivitàe un invito ad accogliere l’altro come emanazione di sé, e se stesso come emanazione dell’altro, in un gioco di forme e riflessi che ritrovano proprio nel mandala una metafora perfetta.
4 maggio
Nella giornata di apertura del Festival, dedicata principalmente alle opere in concorso della sezione Cortometraggi diretta da Paola Tassone e Documentari presieduta da Gianfranco Pannone, è in programma la proiezione di Io sono Saman di Nuccio Modica, di L’ultimo stopdi Massimo Ivan Falsetta sul tema dell’eutanasia e Preludiodi Stefania Rossella Grassi e Tommaso Scutari che tratta il femminicidio. Tra i principali appuntamento è previsto l’intervento tra gli altri del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, del Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli e del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per un progetto di scambio culturale Italia Brasile.InoltreClaudia Gerini e Marco Giallini assegnano il Premio Sorriso Rai Cinema Channel.
5 maggio
Oltre alla proiezione delle opere in concorso, tra cui ancora i Corti e leDigital seriesdiretta da Janet De Nardisspazio anche alla comicità con il film Domino 23il nuovo progetto del collettivo Terzo segreto di Satira, lo special che racconta i temi più sensibili dell’attualità come la sostenibilità ambientale, le politiche del governo e il “politicamente corretto”. Tra gli artisti presenti nella giornata Remo Girone,Victoria Zinny e Giulio Base e in chiusura appuntamento con l’esilarante comicità di Alessandro Siani.
6 maggio
La Giornata incentrata sulle opere in concorso della sezione #Social clip diretta da Grazia Di Michele si apre con la partecipazione d’eccezione della Professoressa Daniela Lucangeli, Ordinario in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione presso l’Università di Padovapremiata per tutto il suo percorso e per la sua “Scienza Servizievole”, con l’intervento del Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, del Maestro Alfredo Santoloci fondatore della Blind Orchestra la prima orchestrache accoglie musicisti ciechi e ipovedenti, dell’artista iraniana Ava Alami e di Luccas Melo Soares fondatore dell’ Instituto Anelo.
Al termine delle proiezioni appuntamento alle ore 21,00con la serata evento dedicata a FrancoCalifano con l’anteprima diSarò Franco,l’album di inediti del grande cantautore romano un progetto di Alberto Zeppieri con la direzione musicale di Frank Del Giudice in uscita per settembre 2023,anticipato dal singolo “Ti meriti un amore” interepretato da Grazia Di Michele una canzone inedita del “Califfo” ispirata ad una poesia della grande pittrice messicana Frida Kalho. L’album vede la partecipazione di grandi artisti presenti alla serata come Alberto Fortis, Karin Mensah (con Roberto Cetoli al piano), Mariella Nava, Nisi, la pop-star slovena Tinkara, Franco Simone (con Alex Zuccaro al piano) e di tanti omaggi all’artista .
7 maggio
Il Festival si chiude con la serata del Gran Galà,durante la quale verrano premiati i vincitori di questa edizione, condotto da Lorena Bianchetti con madrina Valeria Fabrizi che vede tra le opere premiate Fiori sopra l’inferno con Elena Sofia Ricci ex equo con Vincenzo Malinconico con Massimiliano Gallopresenti alla serata. Tra i numerosi ospiti d’eccezione anche Maria Grazia Cucinotta e Gabriel Garkoper l’opera fuori concorsoC’hai 5 di Daniele Falleri sul tema dei trapianti e sull’importanza della ricerca scientifica espazio alla comicità con gli interventidi Paolo Ruffini.
Partners istituzionali dell’evento, che gode del Patrocinio del Ministero della Cultura, Ministero Lavoro e Politiche Sociali, Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Ministero per le Disabilità e del Ministero dell’ambiente e della socurezza Energetica, il Ministero dell’Istruzione, il Ministero degli affari Esteri e della cooperazione internazionale, la Regione Lazio e il Comune di Roma Capitale, sono: INAIL, ASSOCIAZIONE NAZIONALE MALATI INVALIDI LAVORO, ENTE NAZIONALE SORDI ONLUS, ALLEANZA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE e la FONDAZIONE UNIVERDE.
Gli altri patrocinanti saranno l’Ordine dei Giornalisti, l’Ordine degli Psicologi, Federmanager, Comitato Paralimpico, l’Ancos Confartigianato della Città Metropolitana di Roma. La presentazione si è avvalsa del servizio d’interpretariato da/in lingua dei segni italiana (LIS).Gli sponsor sono l’agenzia interinale del lavoro Etica Lavoro Srl e la Banca del Fucino, treno ufficiale del Festival Frecciarossa di Trenitalia. Sponsor Tecnici Antica Norcineria di Franco Lattanzi e Figli, NNC Sferrazza e Lumina 3 Hair Specialist.
Verrà inserita all’interno del festival “Tulipani di seta nera” sabato 6 maggio al Cinema Moderno di Roma, al termine della proiezione e premiazione pomeridiana dei “ Socialclip” , sezione della quale Grazia Di Michele è direttrice artistica.
Sarà una speciale “Serata CALIFANO”, fortemente voluta dalla cantautrice romana, protagonista del recentissimo lancio del singolo “Ti meriti un amore”: una canzone inedita del “Califfo”, ispirata apertamente ad una poesia della grande pittrice messicana del Novecento Frida Kalho.
«“Ti meriti un amore” -racconta Grazia- è una canzone che era rimasta per tanti anni nei cassetti segreti del compositore della musica: Frank Del Giudice, lo stesso di “Tutto il resto è noia”.
Frank, prima della pandemia si è rivolto al produttore Alberto Zeppieri, nostro carissimo amico, e gli ha affidato sia questa, sia altre perle inedite della coppia Califano-Del Giudice. Zeppieri ha saputo completare alcuni tasselli mancanti del mosaico musicale e lirico dei brani e ha poi ideato un progetto a più voci, un po’ come aveva già fatto con Bindi, Lauzi, Endrigo, poi con Lelio Luttazzi e anche con Cesaria Evora. Ha portato il progetto a Silvia Califano -figlia ed erede del Maestro- che ha appoggiato pienamente l’idea».
Dopo “Io so amare così” di Patty Pravo, quello di Grazia Di Michele è il primo singolo di un album che uscirà il 14 settembre di quest’anno che segna il 10° anniversario dalla scomparsa del Maestro. Verrà stampato da Azzurra Music / BMG anche su vinile e si intitolerà “Sarò Franco”.
«Perché tutti noi interpreti -continua la Di Michele- ci sapremo spogliare della nostra identità e cantando Califano diventeremo lui. E’ come se ognuno di noi dicesse: “Per i prossimi tre minuti della canzone, io non sarò più me stesso ma… Sarò Franco».
Suggestive e importanti anticipazioni su questo progetto verranno presentate in anteprima assoluta sabato 6 maggio, nel corso di questa speciale “Serata Califano”.
Su invito di Grazia e di Alberto (che condurranno l’evento) tra gli altri hanno già confermato la loro adesione quali ospiti (in ordine alfabetico): Alberto Fortis, Karin Mensah (con Roberto Cetoli al piano), Mariella Nava, Nisi, la pop-star slovena Tinkara, Franco Simone (con Alex Zuccaro al piano), oltre alla stessa Grazia Di Michele e alle cantautrici Ilaria Argiolas e Federica Dionigi ad alcune sue allieve che eseguiranno cover dei brani più simbolici di Califano.
Tra gli ospiti anche lo scrittore Roberto Conrado, che presenterà il suo libro “ Tutto il resto…”ed eseguirà il brano “ Roma nuda” di cui è autore.
«Tra gli invitati che siederanno in prima fila -confida Alberto Zeppieri- contiamo di poter ospitare anche: Silvia Califano (figlia del Maestro), il compositore Frank Del Giudice, Federico Zampaglione dei Tiromancino (che ha il ruolo di co-direttore artistico del progetto “Sarò Franco” avendo scelto in accordo con la produzione esecutiva tre canzoni inedite, le quali verranno realizzate a sua cura e affidate alla sua interpretazione in prima persona o a quella di artisti da lui prescelti), Morgan (anch’egli coinvolto con un ruolo importante nel progetto) , Melù Santercole e inoltre Mita Medici, forse in assoluto l’affetto più importante di Califano al di fuori del nucleo familiare».
I motivi che avevano reso incompiuti al tempo alcuni brani iniziati con Califano, li svela lo stesso Del Giudice: «Franco mi aveva consegnato alcuni spunti di testi e alcune idee su come avrebbe voluto sviluppare delle nuove canzoni, ma tali progetti non si erano potuti completare sia per il complicarsi del suo stato di salute generale, sia – soprattutto – perché la sua concentrazione in quei giorni era al suo “minimo storico” proprio a causa del fatto che il Maestro sapeva di non essere e di non sentirsi affatto in forma. Inoltre aveva perso fiducia nel mercato discografico e non era felice del modo in cui venivano lavorati e promossi i suoi dischi. Per questi motivi non siamo riusciti a portare a termine alcuni brani, anche se li sentivamo possedere grandissime potenzialità. Alla scomparsa di Franco il dolore è stato troppo forte e non me la sono sentita di “aprire quei cassetti” metaforici che racchiudevano il suo patrimonio inespresso».
Quegli spunti hanno riposato per alcuni anni, finché, quasi per caso, Frank Del Giudice ha incontrato Alberto Zeppieri, socio e fondatore di RCS Broadcast (Rizzoli – Corriere della Sera), procuratore per la discografia della Fondazione Lelio Luttazzi, autore di testi e presidente UNICEF della sua città. Del Giudice conosceva alcuni lavori realizzati da Zeppieri con e per Ornella Vanoni, Massimo Ranieri, Gianni Morandi, Ron, Noa, Fabio Concato, Grazia Di Michele, Cesaria Evora, Toto Cutugno, Antonella Ruggiero, Elisa, Bruno Lauzi, Sergio Endrigo, Lelio Luttazzi, Peter Cincotti, Gino Paoli, Stefano Bollani, Gigi D’Alessio, Ian Anderson dei Jethro Tull ecc… e gli ha parlato delle inedite “perle nascoste” di Califano.
«Zeppieri mi ha contagiato con le sue idee e con il suo entusiasmo – afferma Del Giudice – permettendomi di riuscire a portare a termine i brani. Ha poi ideato questo progetto, pensato con amore e infinito rispetto e dedicato alla memoria di Franco, senza alcun altro interesse se non quello della diffusione della buona musica e la consapevolezza che un tale patrimonio artistico non può e non deve andare sprecato».