Martedì 19 luglio, alle ore 21.15, nell’incantata cornice del Nervi Music Ballet Festival il Béjart Ballet Lausanne celebrerà l’arte del suo fondatore, Maurice Béjart e del suo direttore artistico, Gil Roman in un percorso a ritroso nella storia della compagnia attraverso alcuni dei suoi balletti di maggior successo, presentati quest’anno in unica data italiana a Nervi: dalle coreografie più recenti, con t ‘M et variations… di Gil Roman, del 2016, presentata dal corpo di ballo su musiche in live performance a cura dei percussionisti Thierry Hochstätter e jB Meier dell’ensemble Citypercussion e con la raccolta di coreografie di Béjart, Béjart fête Maurice, si arriva ad uno dei lavori del maestro marsigliese entrati nella leggenda, Boléro su musica di Maurice Ravel, debuttato nel 1961 alla Monnaie di Bruxelles, dalla compagnia Le Ballet du XXe Siècle.
Nelle parole dell’autore e giornalista svizzero Patrick Ferla «Con t ’M et variations…, creato dieci anni dopo la scomparsa di Maurice Béjart e per i 30 anni del Béjart Ballet Lausanne, Gil Roman firma un balletto dove i passi sono altrettante parole rivolte al fondatore della compagnia. Pagina dopo pagina, in forma di diario, intimo, t ‘M et variations… è una suite di variazioni sul tema dell’amore e sulla necessità interiore della danza. Una coreografia radicalmente affascinante, cronaca di un giorno di festa, pieno di colori e d’arabeschi. Uno spettacolo di sensazioni pure, magistrale e coinvolgente».
La raccolta Béjart fête Maurice, viene descritta da Gil Roman come «.. una serie di estratti, come quando si prepara una festa. O quando si compone una suite di brani per un recital, uno spettacolo festoso, una una breve esibizione ».
Il mio Boléro, diceva Ravel, dovrebbe portare in epigrafe: «Ficcatevelo bene in testa». Più seriamente, poi, spiegò: «Nel 1928, su domanda di Madame Rubinstein (Ida Rubinstein, celebre attrice e danzatrice russa), ho composto un bolero per orchestra. È una danza dall’andamento molto moderato e uniforme, tanto per la melodia quanto per l’armonia e il ritmo, quest’ultimo marcato senza tregua dal tamburo. Il solo elemento di diversità è dato dal crescendo orchestrale». Maurice Béjart precisa in questi termini la sua concezione dell’opera di Ravel: «Una musica troppo conosciuta e al tempo stesso sempre nuova, grazie alla sua semplicità. Una melodia – d’origine orientale e non spagnola – che si avviluppa senza stancarsi su se stessa, e va aumentando di volume e d’intensità, divorando lo spazio sonoro, finendo coll’ingoiare la melodia stessa». Senza voler descrivere con maggiore precisione questo balletto di per se stesso evidente, si può notare che Maurice Béjart, in uno stile molto differente, si ricongiunge con lo spirito del Sacre du Printemps, nel senso che, al contrario di quelli che hanno illustrato coreograficamente Boléro prima di lui, ripudia tutte le facilitazioni del pittoresco di facciata per esprimere con forza l’essenziale. Maurice Béjart confida il ruolo centrale – la Melodia – di volta in volta a una danzatrice, o a un danzatore. Il Ritmo è interpretato da un gruppo di danzatori.
Sin dalla sua nascita nel 1987, il Béjart Ballet Lausanne è un punto di riferimento nel mondo coreografico. Successore scelto da Maurice Béjart, Gil Roman guida la compagnia e ne conserva la tradizione di eccellenza artistica, sin dalla scomparsa del Maestro nel 2007. Il desiderio di Maurice Béjart è sempre stato di aprire il mondo del balletto a un pubblico più vasto. Animati dal suo stesso spirito, Gil Roman e i suoi ballerini si esibiscono in tutto il mondo. Il Béjart Ballet Lausanne è una delle pochissime compagnie in grado di riempire vasti spazi come la NHK Hall di Tokyo, il Palazzo di Stato del Cremlino di Mosca, l’Odeon di Herodes Atticus ad Atene, il Palais des congrès di Parigi, la Forest National di Bruxelles o il Patinoire di Malley-Lausanne. Dal 2007, con la sua ricerca e il suo lavoro sulla creazione contemporanea, Gil Roman mantiene e sviluppa il repertorio del Béjart Ballet Lausanne. Il lavoro di Maurice Béjart è al centro di questo repertorio, con coreografie emblematiche, come Le Sacre du Printemps, Boléro, La IXe Symphonie o Ballet for Life. A sua volta Gil Roman ha voluto alimentare la varietà di questo repertorio, con Piaf o La Flûte enchantée per esempio. Coreografo da oltre 20 anni, il Direttore artistico ha nutrito tale repertorio con le proprie creazioni, assieme a quelle di Alonzo King, Tony Fabre, Christophe Garcia, Giorgio Madia, Julio Arozarena, Yuka Oishi che hanno contribuito allo sviluppo creativo del Béjart Ballet Lausanne. La compagnia rimane quindi fedele alla sua vocazione: preservare il lavoro di Maurice Béjart, pur rimanendo uno spazio di creazione.
– – –
PROGRAMMA
t ‘M et variations…
Coreografia Gil Roman
Musica Citypercussion –Thierry Hochstätter & jB Meier (live)
Colonna sonora Nick Cave e Warren Ellis
Costumi Henri Davila
Luci Dominique Roman
Prima assoluta Théâtre de Beaulieu, Lausanne – 16 dicembre 2016
– – –
Béjart fête Maurice
Coreografia Maurice Béjart
Messa in scena Gil Roman
Scene Gil Roman
Costumi Henri Davila
Luci Dominique Roman
Prima assoluta Théâtre de Beaulieu, Lausanne – 16 dicembre 2016
– – –
Boléro
Coreografia Maurice Béjart
Musica Maurice Ravel
Scene e costumi Maurice Béjart
Luci Dominique Roman
Prima assoluta Théâtre Royal de la Monnaie – Bruxelles, 10 gennaio 1961, Le Ballet du XXe Siècle
– – –
BIOGRAFIE
Maurice Béjart
Da Les Ballets de l’Étoile a Parigi, nel 1955 alla Fondazione del Béjart Ballet Lausanne nel 1987, il coreografo Maurice Béjart ha segnato la danza per sempre. Nato a Marsiglia, il 1 gennaio 1927, ha iniziato la sua carriera a Vichy nel 1946, proseguendo con Janine Charrat, Roland Petit e, in particolare, a Londra, quale membro dell’International Ballet. Durante una tournée in Svezia, con il Cullberg Ballet (1949), scopre le sorgenti dell’espressionismo coreografico, confrontandosi per la prima volta con Stravinskij. Di ritorno a Parigi, incrocia tali suggestioni coreografiche con la musica di Chopin, con il plauso del critico Jean Laurent e si propone, da ora in avanti, nella doppia veste di ballerino e di coreografo. Nel 1955, conferma il suo anticonformismo con la coreografia Symphonie pour un homme seul, ballata dalla sua compagnia, Les Ballets de l’Étoile. Viene notato da Maurice Huisman, il nuovo direttore del Théâtre Royal de la Monnaie, a Bruxelles, dove creerà il trionfale balletto Le Sacre du Printemps nel 1959. Nel 1960 Maurice Béjart lancia a Bruxelles Le Ballet du XXe Siècle, con una tournée internazionale in tutto il mondo. Il numero delle sue creazioni coreografiche frattanto cresce, con Boléro (1961), Messe pour le temps présent (1967), L’Oiseau de Feu (1970).
Nel 1987, Le Ballet du XXe Siècle diventa il Béjart Ballet Lausanne e il coreografo si stabilisce nella capitale olimpica. Nel 1992, decide di ridimensionare a 30 ballerini soltanto la compagnia, per “catturare l’essenza di ciascun danzatore”, e fonda l’ École-Atelier Rudra Béjart. Tra i titoli dedicati a questa compagnia Le Mandarin merveilleux, King Lear-Prospero, À propos de Shéhérazade, Ballet for Life, MutationX, La Route de la soie, Le Manteau, Enfant-Roi, La Lumière des eaux e Lumière. Regista teatrale (La Reine verte, Casta Diva, CinqNô modernes, A-6-Roc), d’opera (Salomé, La traviata, Don Giovanni) e cinematografico (Bhakti, Paradoxe sur le comédien…), Maurice Béjart è autore di romanzi, memorie, un diario personale, un’opera teatrale. Nel 2007, alla vigilia del suo 80° compleanno, crea La Vie du danseur racontée par Zig et Puce. Si spegne durante la lavorazione del suo ultimo capolavoro, Le Tour du Monde en 80 minutes, a Lausanne, il 22 novembre 2007.
Gil Roman
Dopo un’intensa formazione con Marika Besobrasova, Rosella Hightower e Rosé Ferran, Gil Roman entra a fare parte del Ballet du XXe Siècle di Maurice Béjart nel 1979, danzando per trent’anni nelle sue più celebri coreografie. Designato da Maurice Béjart suo successore e Direttore Artistico nel 2007, prosegue nella sua attività creativa e di trasmissione dell’eredità di Béjart. Dal 1995 il suo lavoro coreografico si arricchisce di numerose creazioni: L’habit ne fait pas le moine, Réflexion sur Béla, Écographie d’une baleine, Casino des Esprits, Aria, Syncope, Là où sont les oiseaux (presentato in prima assoluta al China Shanghai International Arts Festival), Anima blues, 3 Danses pour Tony, Kyôdaï, Tombées de la dernière pluie, Impromptu e t ‘M et variations…, creato in occasione del 30° anniversario della creazione del BBL e del 10° anno della dipartita di Maurice Béjart. Nel 2019, all’Opéra de Lausanne, ha presentato Tous les hommes presque toujours s’immaginent, interamente coreografato sulla musica di John Zorn e, un anno dopo, Basso Continuum su musica di Richard Dubugnon. Nel 2022, crea Alors on danse…! all’Opéra de Lausanne. Nell’arco dei 40 anni della sua eccezionale carriera Gil Roman stato insignito nel 2005 del prestigioso Danza & Danza Award quale miglior ballerino per la sua interpretazione nelle vesti di Jacques Brel in Brel et Barbara, del prestigioso Premio Nijinsky assegnato dal Monaco Dance Forum (2006), del Prix du rayonnement, della Fondation Vaudoise pour la Culture (2014), del Premio speciale dello Shanghai Art Festival per il suo lavoro sulla coreografia di Maurice Béjart La IXe Symphonie (novembre 2014) e del Maya Plissetskaya Award (2015). Nel 2015, Gil Roman è stato nominato Cavaliere dell’Ordine Nazionale al Merito (Chevalier de l’Ordre national du Mérite) dall’Ambasciatore francese in Svizzera. Questo prestigioso encomio celebra tutta la carriera, l’influenza culturale e lo spirito creativo del Direttore Artistico. Infine, quattro anni dopo, il Consiglio di Stato del Canton Vaud gli ha conferito il Merito cantonale per il suo “notevole contributo alla coreografia e alla danza”.
Patrizia Gallina
(Foto fornite dall’ufficio stampa)