L’Eco-Bio e la sua filosofia hanno origini relativamente recenti ma affondano le proprie radici nella storia più antica, fin dalle origini dell’umanità. In epoca antica era soprattutto una necessità prendersi cura di se con ciò che offriva la natura, ma adesso è un bisogno dettato dalla maggiore conoscenza e consapevolezza, e una delle parti del nostro corpo che è sempre stata uno dei soggetti preferiti delle attenzioni di uomini e donne di tutte le epoche sono i capelli. I capelli indipendentemente dal sesso, sono considerati capaci di aumentare di gran lunga la gradevolezza di una persona, a livello scientifico vengono spesso definiti “ vestigia filogenetiche prive di importanza” ma a livello psicologico è stato dimostrato che è grazie a questo “ornamento biologico” che ci diamo un’identità e un nostro posto nel mondo, basti vedere quale importanza avessero le parrucche nel 700, o le creste coloratissime nel mondo punk. Per poter meglio capire il contesto storico-scientifico di cui stiamo parlando è importante capire come i capelli siano fatti da dentro: i capelli sono costituiti principalmente da cheratina, una proteina di cui sono composte anche le nostre unghie e qualsiasi altro nostro pelo. La cheratina più esterna è quella più dura che ricopre il capello e lo protegge dagli agenti esterni attraverso moltissimi strati di squame di cheratina al di sotto invece c’è la cheratina molle, che protegge il corpo centrale del capello, quello costituito da macro e micro fibre. Il colore dei nostri capelli è determinato invece dalla melanina, ne esistono principalmente di due tipi: l’eumelanina che può essere marrone o nera e la feomelanina di colore rosso. In genere i tipi di melanina sono presenti tutti all’interno del nostro corpo, ma le differenze di colore dei nostri capelli varia da persona a persona in base alla percentuale di presenza di ognuna. Anche se di solito la feomelanina è maggiormente presente nelle donne che negli uomini, una maggiore presenza del nostro corpo di eumelanina nera da il colore nero alle fibre capillari nelle sue varie sfumature, il colore bruno è dato invece dalla percentuale più o meno accentuata della melanina marrone e il rosso dalla spiccata presenza della feomelanina, ma i capelli biondi? Anche i capelli biondi sono generati dal miscuglio di questi colori e dalla quantità presente dell’uno e dell’altro, in quanto non esiste un pigmento biondo in quanto tale. I capelli bianchi invece sono tali per la totale mancanze di melanina.
Il fusto del capello, che noi vediamo ad occhio nudo, è materia morta, la parte vitale è quella del bulbo posto al di sotto del cuoio capelluto che genera giorno dopo giorno nuove cellule, ed esse fanno in modo che il capello cresca in lunghezza. La lubrificazione del fusto è data invece dal sebo contenuto all’interno di minuscole ghiandole poste di fianco al bulbo, come possiamo vedere da questa immagine:
La lucentezza del suo fusto è legata alle squame di cheratina da cui è composta la cuticola esterna, se rimangono aperte, i capelli risultano opachi e spenti e all’interno del capello penetra polvere, impurità e smog, se invece rimangono chiuse il capello appare sano e lucente. Quindi occorre sapersi prendere cura di questo delicato ornamento biologico che la natura ci ha dato, in maniera che la nostra immagine risulti sempre bella e splendente, in quanto, spesso, la bellezza e specchio della salute interiore. Fin dall’antichità quindi uomini e donne hanno da sempre tentato di acconciare e prendersi cura dei capelli con ciò che la natura poteva offrire, in base alle conoscenze dell’epoca. I sumeri, ad esempio, ben 4000 anni fa scoprirono il potere tintorio della lawasonia inermis (l’hennè rosso) una foglia che triturata e lasciata macerare in acqua poteva colorare i capelli e curare le malattie del cuoio capelluto, allontanando parassiti e funghi che spesso tormentavano gli uomini e le donne dell’epoca. Gli antichi egizi invece erano soliti invece lavarsi i capelli con acqua e succo di limone e usavano l’olio di mandorle dolci come balsamo ammorbidente per i loro capelli, per colorali anche loro usavano l’hennè ma erano solitin utilizzare anche un composto formato da sangue di bue bollito in olio che credevano avesse il potere di tingere i capelli di scuro, mentre per acconciarli usavano la cera d’api. Gli antichi greci invece erano soliti tingersi in capelli con una strana soluzione composta da zafferano e acqua di potassio, per mantenerli morbidi usavano l’olio d’oliva di cui erano assai ricche le loro terre e per profumarli, cosa a cui loro tenevano molto, li cospargevano di acque profumate che creavano bollendo fiori e foglie delle piante in acqua. Ma bisogna giungere al medioevo per avere radunati in un unico volume in maniera sistematica tutti i metodi che le donne utilizzavano per prendersi cura dei capelli, il volume si intitolava “De Ornamentu Mulierum” ed era stato scritto da Titula Minor ed era il fiore all’occhiello della scuola medica Salernitana nel sud di Napoli, secondo questo volume per avere capelli biodi, pensate un pò, occorreva chiudere in una pentola quante più api possibile, accendere il fuoco, bruciarle tutte e triturarle con dell’olio e il composto spalmarlo sui capelli e lasciare in posa quante più ore possibile, oppure bollire una lucertola viva in olio. Oltre che terribilmente crudele nei confronti dei poveri animali, credo che fossero totalmente inutili. Ma è il 18^ e 19^ secolo ad essere i periodo storici che videro l’esplodere delle mode capillifere su larga scala. Di fatti nel 18^ secolo sia donne che uomini facoltosi facevano largo uso di parrucche con acconciature sontuosissime ed elaborate che venivano spesso addirittura incipriate, erano cosi preziose che molto spesso occorreva stare attenti a girare per le strade con queste meraviglie perché erano molto comuni le rapine di parrucche. Maggiore era la preziosità e la bellezza della parrucca, maggiore era lo status sociale di chi la indossava, in pieno stile roccocò. Ma è stato il 19^ secolo la vera culla delle cure di bellezza moderne, le acconciature tornarono ad essere più naturali, le parrucche sempre meno utilizzate per dare ampio spazio al capello naturale e si passava più tempo a prendersene cura, basti vedere le strabilianti capigliature delle donne vittoriane, ad esempio così belle lunghe e fluenti.
Erano però diffusissimi all’epoca anche i raccolti e le trecce spesso adornate di nastri e graziosi pettinini. Ed è nel 19^ secolo che si ebbe la diffusione del primo prodotto per capelli unisex, l’olio di Macassar composto da olio di cocco, palma e ylang ylang.
Questo prodotto veniva utilizzato sia come rinforzante, poiché si sosteneva che facesse crescere i capelli più in fretta, e come prodotto unisex per lo styling. Dato che era un prodotto oleoso e spesso lasciava tracce sulle bellissime poltrone dell’epoca, vennero inventati degli appositi inserti di tessuto per evitare che questo particolare olio macchiasse le suppellettili. Occorre però ricordare il personaggio storico simbolo delle cure naturali per capelli di qualsiasi epoca (di fatti i suoi bellissimi capelli erano anche la sua ossessione) è l’imperatrice Elisabetta d’Austria, detta anche Sissi.
Sissi era alta 1,72 centimetri e la sua capigliatura era lunga fino ai piedi e pesava ben 5kg, un peso così grande le causava infatti violenti mal di testa e mal di schiena, per alleggerire il peso della folta chioma era solita intrecciare in sontuosi raccolti i suoi capelli. Come era ovvio aveva un’acconciatrice di fiducia Fanny Angerer, che ideava per lei ogni giorno delle acconciature diverse, vista l’imponenza della chioma, le sedute con l’acconciatrice duravano dalle tre alle quattro ore e se per qualche motivo Fanny non poteva recarsi a corte per acconciare l’imperatrice, lei non si presentava in pubblico. L’imperatrice adorava cosi tanto i suoi capelli che pretendeva che quelli caduti durante le acconciature venissero raccolte in una ciotola ed esaminati e contati alla fine della sessione da lei stessa, se il numero era giudicato eccessivo i servitori e l’acconciatrice venivano puniti, ecco perché Fanny ideò uno stratagemma, fissò del nastro adesivo al grembiule con cui lavorava per poter togliere velocemente i capelli dalla spazzola e mostrare all’imperatrice quindi la spazzola pulita. Il lavaggio della sua immensa chioma avveniva una volta ogni tre settimane e occorreva un giorno intero tra lavaggio e asciugatura, i servitori erano soliti detergere i capelli della loro imperatrice con un composto preparato con 12 uova e una bottiglia intera di cognac. Ma non possiamo iniziare a parlare della cosmesi naturale moderna senza citare anche Martha Matilda Harper, oltre ad essere la prima imprenditrice donna nel mondo della cosmesi moderna è stata anche colei che ha ideato una linea di cosmetici rispettosi non solo delle esigenze estetiche ma anche della salute dei consumatori, di fatti il suo moto era “la bellezza è salute”.
Martha si rese famosa nel 1882, poiché ideò personalmente una particolare lozione a base di prodotti naturali per stimolare la crescita sana e veloce dei capelli che ebbe un successo travolgente cosi penso di fondare dei saloni di bellezza per capelli che ben presto si diffusero in tutti gli Stati Uniti ed anche in alcune parti d’Europa.
La cosmesi naturale quindi ha, come abbiamo appena accennato, forti ed antichissime radici e negli ultimi anni abbiamo avuto un ritorno in auge di questi metodi e esigenze dando il via a nuovi tipi di prodotti e brand che soddisfacessero qualsiasi tipo di esigenza ed è con questa nostra rubrica che cercheremo di aiutarvi a prendervi cura di voi, in maniera sana e naturale, spiegandovi anche in maniera accattivante le proprietà di ogni ingrediente che la natura ci offre, guidandovi anche nella scelta dei prodotti giusti per voi.