Dior, un grande stilista..
Il luogo di cui Dior si innamora per creare il suo atelier e’ in Avenue Montaigne al n. 30 a Parigi.
Quando passa davanti a questo edificio sobrio ma perfetto, decide, nonostante il vaglio di altre location, di farne la sua sede per la Maison Dior.
Lo inaugura nel dicembre del ‘46 vista la vicinanza ad un prestigioso hotel che gli portera’ clientela straniera.
Le sue grandi stanze e saloni verranno arredate in stile Neo Luigi XVI.
Vi lavorera’ una prima équipe composta da 85 persone.
Pareti bianche, appliques, specchi dorati, tappezzeria in tela, daranno un tocco di sobrieta’ alla maison per non distogliere attenzione alle collezioni dello stilista.
Sette anni dopo si estendera’ a 5 immobili e oltre 1000 persone lavoreranno per Christian e lui stesso, da grande dirigente aziendale, creera’ una camera dove vivere accanto al proprio ufficio e una sala mensa dove i dipendenti, pagheranno in proporzione del loro livello salariale.
Christian Dior … il grande stilista inventa uno stile che nel giro di breve tempo attraversera’ l’oceano.
Sono gli anni della guerra e lo stilista incuriosito dalle donne che sfogliavano in modo febbrile le riviste di moda e dimostravano la voglia di vestirsi con stile anche se i tempi non lo permettevano, inventa il new look che rivoluzionera’ il modo di fasciare il corpo femminile.
Enfatizzerà il corpo della donna, con i suoi abiti e tailleur: vita stretta, fianchi fasciati e in seducente evidenza, petto valorizzato, tessuti di taffeta’ e percalle.
Celebri i suoi abiti tubino con motivo pantera, abiti da sera in taffeta’ blu marine plissettato, tailleur in crepe di lana con giacca a collo alto.
La sua gonna affusolata sottolinea la silhouette, il suo abito da pomeriggio e’ in lana nera con cinque bottoni a chiusura sul busto e si apre in una gonna plissé.
La figura femminile viene valorizzata ed è un vero successo.
Ha frequentato l’Università, ha studiato pianoforte e ha frequentato tantissimi artisti.
Per un periodo dipinge, frequentando il mondo dell’arte, ma capisce che la sua vera strada e’ il disegno.
Con l’amicizia di Jean Ozenne, disegnatore di moda, comprende che vendendo i suoi schizzi può realizzare ciò che realmente ama.
Inizia a disegnare cappelli, poi nel 1946 comincera’ a realizzare capi per le sue collezioni.
Costruirà l’abito come un architettura e lo dipingera’ come i tanti pittori che ha frequentato unendo le due esperienze.
I suoi foulard in seta dai colori vivaci e sensuali sono delle vere e proprie opere d’arte. Secondo lui esprimevano la personalita’ di una donna a secondo del modo di abbinarlo ed annodarlo, ancora oggi vengono creati dalla maison per gli atelier vicino Como.
L’haute couture secondo Dior deve adattarsi alla vita di ogni donna e alle sue moderne esigenze, e gli artigiani e sarti di Rue de la Montaigne seguono la tradizione dello stilista creando abiti unici e raffinati.
Dior e’ anche profumi… nella persona di Francois Demachy, profumiere creatore della Maison, i suoi ingredienti unici e qualitativamente superiori hanno composto profumazioni raffinate come, J’Adore, Diorella, Christian Dior uomo, etc.
Anche i colori hanno ispirato il make up di Dior e Peter Philips ha saputo creare raffinate e inusuali tonalità per valorizzare il trucco della donna, presentate nelle varie sfilate della Maison.
L’orologeria Dior esprime un processo di lavorazione puntuale unito a una cura estetica nella creazione dell’orologio. Risultato un prodotto molto raffinato.
Il fiore caro a Dior e’ la rosa, fiore coltivato dalla madre nel giardino della loro casa in Normandia e gli ispirò la prima collezione e molti dei suoi gioielli sono ispirati a questo fiore.
Gioielli preziosi e raffinati prodotti dalla Maison.
Maria Grazia Chiuri e’ attualmente la direttrice artistica della Maison.
Nella sfilata di settembre 2016 ha creato tante giacche rielaborate dal Bar (la iniziale creazione di Dior, il tailleur Bar) e rassomiglianti alle divise degli schermitori.
Hanno sfilato abiti in tulle ricamato con i simboli di Dior (stelle, cuori, tarocchi), gonne plissè, pullover semplici e sandali bassi.
L’ispirazione della sfilata le immagini del film “l’Innocente” di Visconti.
E per finire, per l’autunno inverno 2016/17 la collezione riprende i temi iniziali del new look e del tailleur Bar trasformandoli in proporzioni morbide, volumi leggeri.
Nei colori bianco e nero, abiti charmant e giovanili, con le lunghezze alla caviglia, le spalle sottolineate, la vita morbida che si apre su gonne a corolla.
I tessuti sono di crepe di lana e seta, organza, taffetà, tulle, georgette, e come accessori, sandali piatti con lacci.