Dal 15 febbraio scorso, il dipinto Giovane donna di Pablo Picasso (Malaga, 25 ottobre 1881- Mougins, 8 aprile 1973), si presenta al pubblico per la prima volta in Italia. La sede è lo spazio espositivo Rhinoceros Gallery di Roma, polo culturale della Fondazione Alda Fendi.
Nel palazzo che si affaccia sull’Arco di Giano nel cuore di Roma in via del Velabro, grazie al mecenatismo della stilista Alda Fendi, viene esposto il terzo capolavoro del Museo Statale dell’Ermitage di San Pietroburgo.
Dopo L’adolescente di Michelangelo del 2018 e il San Pietro e San Paolo di El Greco del 2019. La proficua collaborazione tra la Fondazione Alda Fendi e il Museo dell’Ermitage ha permesso ai visitatori romani e non, di fruire gratuitamente di queste opere d’arte. Purtroppo la recente guerra non permetterà il prestito del quadro di Picasso fino alla data prevista del 15 maggio. La Russia belligerante ha chiesto la restituzione del dipinto entro la fine di marzo.
L’allestimento
Raffaele Curi, direttore artistico della Fondazione Alda Fendi, ha
concepito l’esposizione del dipinto di Picasso come un inno al pittore catalano. L’atmosfera è quella di una festa sivigliana, del Flamenco, la danza amata da Picasso. Si entra nello spazio espositivo avvolti dalle videoproiezioni delle prove dello spettacolo La Templanza del Ballet Nacional de España con la coreografia di Miguel Angel Berna.
Si prosegue con la proiezione del video Parade, il balletto del 1917 della Compagnia dei balletti Russi di Diaghilev, musicato da Erik Satie. Il soggetto era di Jean Cocteau e la direzione artistica di Picasso che disegnò sipario, scene e costumi. Seguono le immagini della Parigi di inizio Novecento con il Café de Flore e il Boulevard Saint-Germain.
Molte sono le fotografie che ci raccontano di Picasso in momenti felici con i suoi familiari, le sue donne e gli amici intellettuali, pittori, scrittori ed attori come l’italiano Raf Vallone.
Giovane donna del 1909
All’improvviso, in una stanza dalle pareti dipinte di nero ed avvolta nell’oscurità appare la tela protagonista: la Giovane donna dipinta dall’artista nel 1909. Il quadro è un’opera che si inserisce nell’ambito del cosiddetto Cubismo analitico, antecedente al Cubismo sintetico.
Gli oggetti vengono osservati dal pittore sotto diversi punti di vista. Dopo una attenta scomposizione delle forme e dello spazio, vengono poi ricomposti sulla tela come li ricorda l’artista. Il dipinto Giovane donna affascina, ammalia. È il simbolo potente di una sperimentazione che propone una figura femminile anticonvenzionale ma nella quale sono riconoscibili alcuni tratti distintivi della modella che posò per Picasso e di cui conosciamo l’identità: la francese Fernande Olivier.
Fernande Olivier
Fernande Olivier (Parigi, 6 giugno 1881- Parigi, 29 gennaio 1966) è stata la musa ispiratrice, la modella e la compagna di Pablo Picasso per otto anni. Il suo vero nome era Amélie Lang.
Sposatasi giovanissima, a diciannove anni lasciò il marito senza essere divorziata e si trasferì a Parigi nel 1900 dove cambiò nome per non essere riconosciuta. Lavorò come modella e nel 1904 incontrò Pablo Picasso. L’anno successivo andarono a convivere e si separarono nel 1912.
Un grande amore caratterizzato però da rapporti molto burrascosi. Fu la modella di molti dipinti picassiani realizzati in quegli anni e come disse Picasso, anche di una delle figure femminili del mitico quadro Les Demoiselles d’Avignon del 1907.
Lo stile
Fernande aveva forme morbide e sinuose che si possono intravedere nella tela. Alcuni tratti della compagna del pittore come la pettinatura e i lineamenti del naso sono ancora riconoscibili nella destrutturazione della tela. Gli occhi sono chiusi come se stesse dormendo o sognando, con la testa leggermente inclinata. Il corpo è scultoreo, lo schienale della poltrona riecheggia le forme di Fernande.
La mano che copre il pube è un riferimento ai modelli classici dell’antichità. Interessanti i dettagli realistici dei muscoli del collo, le clavicole, le sopracciglia. La forma del viso è molto somigliante alla scultura Testa di donna che Picasso aveva modellato poco tempo prima prendendo sempre come riferimento la sua compagna.
Un omaggio all’amore
Come se Picasso fosse continuamente ebbro della bellezza di Fernande e desiderasse esplorare incessantemente ogni dettaglio della sua amata, indulgendo nei particolari. I colori della tela sono caldi ed avvolgenti. La tonalità dell’ocra è prevalente, il colore della terra, per rendere Fernande l’archetipo della dea madre, un idolo iconico. La tela sprigiona calore, a differenza di altre opere cubiste dell’artista che ritraggono figure femminili irriconoscibili e a volte inquietanti. In questo dipinto traspare un Picasso giovane, innamorato per la prima volta, che rende omaggio alla sua musa ispiratrice e compagna di vita. Il quadro faceva parte della collezione del mecenate russo Sergej Ščukin.
Sergej Ščukin
Sergej Ščukin (Mosca, 27 maggio 1854- Parigi, 10 gennaio 1936), fu un imprenditore e grande collezionista d’arte, come i suoi fratelli.
Il dipinto Giovane donna fu acquistato a casa di Picasso a Parigi da Ščukin nel 1909. Il collezionista russo era stato presentato da Matisse al pittore catalano l’anno prcedente. All’inizio Ščukin era rimasto turbato dallo stile cubista ed innovativo di Picasso ma in seguito acquistò moltissime opere tra cui il quadro in esposizione. Il titolo venne dato dal collezionista stesso. Rispecchia la prudenza con la quale venivano considerati all’epoca i dipinti di nudo.
In mostra è anche esposta una rara fotografia del 1914 che raffigura una sala della villa del mecenate russo dove si vedono 51 tele di Picasso alle pareti, tra cui Giovane donna.
La collezione dopo il 1917
A partire dal 1909, Ščukin aprì la sua villa all’intellighenzia russa permettendo anche ai giovani artisti di ammirare la sua collezione.
Un momento importante per la nascita dell’Avanguardia russa. Nel 1917, in seguito alla Rivoluzione Russa, tutte le opere di Ščukin furono requisite dallo stato e rimasero nei depositi per circa trenta anni. Nel 1948 una parte delle opere fu destinata al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo che con i 38 dipinti di Picasso rappresenta una delle collezioni più complete dell’artista catalano.
Il mecenatismo di Alda Fendi
Alda Fendi, una figura importante, promotrice del ruolo e dell’importanza del mecenatismo culturale. Non a caso si è fatta ritrarre accanto ad un’immagine del quadro di Picasso raffigurante Gertrude Stein. Donna e protettrice di artisti che fece della sua casa di Parigi un cenacolo di arte e cultura.
La Fendi, innamorata di Roma e della sua storia ha creato questo spazio espositivo in uno dei luoghi più affascinanti della capitale, in un palazzo del Seicento ristrutturato dall’architetto Jean Nouvel. La visita alla mostra ci permette anche di godere dalla terrazza di una vista indimenticabile. Rimaniamo incantati da tanta bellezza e desideriamo rimanere il più a lungo possibile.
Cullati dalle forme morbide ed avvolgenti di Roma e della Giovane donna di Pablo Picasso.
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