Grazie Alessandro per questa intervista per il sito di Artista News
Vuoi raccontarci brevemente ai nostri lettori come sei arrivato a intraprendere la carriera di cantante? Come ti sei avvicinato allo studio del canto?
Io ho sempre cantato fin da bambino perché era una passione, ovviamente musica leggera,e ho scoperto piano piano che la musica mi piaceva e cantare altrettanto. Qualcuno mi disse ” Ma perché tu non canti musica lirica, non fai il cantante d’opera ?”.
Io neanche sinceramente la conoscevo così bene l’opera e di conseguenza li per li non ho dato peso a questa cosa, però poi ascoltando le opera ho scoperto che mi piaceva e ho iniziato a seguire. Se prima l’opera era per me un mistero, quando cominciai a conoscerla divenne per me un qualcosa di magico, di emozionante e ne ebbi conferma quando entrai a lavorare per la prima volta al Carlo Felice come comparsa. All’inizio volevo entrare nel coro e e quindi pensavo di fare il corista insomma di studiare per poter fare così le selezioni e poi mi sono così deciso piano piano che quella del solista doveva essere la mia strada perché poi vedevo che cantare le arie mi piacevano di più, piuttosto che appunto i quartetti,quintetti del coro, ma devo ammettere che per tanti tanti anni è stato solo esclusivamente un hobby, l’idea di volerlo fare ovviamente c’è sempre stata. Non potendo permettermi però di studiare e cominciando in quegli anni a lavorare presso una ditta(dove rimasi per 11 anni) decisi di tenere il canto come un passatempo
Descriverci quello che ritieni siano le caratteristiche della tua voce, sul piano del timbro e delle possibilità che credi ti distinguano?
La mia è una voce particolare dal punto di vista del timbro, ha un colore brunito, mi permette di spaziare nel mio repertorio. Ultimamente ho iniziato ad approcciarmi anche vista un po’ la mia di esperienza che ho fatto a un repertorio più verista quindi anche ho fatto diverse cose di Mascagni e poi molto Puccini però devo ammettere che ultimamente mi sono arrivate delle proposte tra cui Rigoletto, Elisir d’amore, ieri sera il Requiem di Mozart quindi ho potuto testare con una tecnica diciamo verista vogliamo sì così la possiamo definire senza volere essere troppo pretenziosi di mettere questa tecnica all’interno anche di quel repertorio che comunque adesso giorno d’oggi forse è un po’ troppo catalogato come che ne so i tenori leggeri,tenori lirici spinti tenori cioè invece se vogliamo i tenori del passato ricordiamo il Gigli, il Volpi, loro cantavano una sera pagliacci la sera dopo l’Elisir senza nessun tipo di problema con la loro voce come dovrebbe essere. Io mi sto battendo di cercare di fare questo senza troppe pretese con le mie qualità,le mie capacità
Quando sei stato vincitore in Primo Piano Live and Song,che cosa hai provato?
Mi fa sempre piacere ed un onore avere dei giudizi positivi, come da parte della giuria e da parte di un pubblico che ti segue
Il tuo debutto?
Nonostante, tra varie vicissitudini, fosse appunto più un passatempo che altro il pallino per il canto in quegli anni era sempre comunque un pensiero fisso e ogni tanto prendevo lezioni. Purtroppo avendo il lavoro non potevo essere costante nello studio ma più il tempo passava più mi appassionavo, più studiavo fino ad arrivare a tentare comunque concorsi, audizioni.
Ne vinsi, come dico io da “Hobbysta”, diversi e cominciai a cantare, da “hobbysta”, anche in contesti importanti, compreso il Carlo Felice. Ma la mia vera carriera è cominciata all’ incirca soltanto 6 anni fa quando fui scelto per entrare nella prestigiosa accademia dell’ opernhause di Zurigo. Da quel momento ho lasciato il lavoro e ho finalmente potuto cominciare a studiare e basta e così a lavorare solo con il canto fino ad arrivare al mio debutto più prestigioso nel 2015 in Nabucco all’ Arena di Verona
Come dicevi la preparazione del cantante lirico ha più sfaccettature, è un lavoro complesso. Quali sono le tue sfide per portare in scena al meglio il personaggio che interpreti di volta in volta?
Semplicemente ogni volta ci si misura con autori e con personaggi diversi e si cerca durante lo studio, del ruolo, della parte musicale e vocale anche di capire come gestire. Così quando si fa l’opera, il regista ti dà delle indicazioni e quindi si cerca di seguire le sue indicazioni e poi mettere il nostro quello che abbiamo pensato per questo personaggio e si affronta studiando semplicemente
Quando studi i tuoi ruoli meravigliosi e difficilissimi che cosa hai fatto per preparare tutto il ruolo intero? Qual è il tuo sistema di studio?
Prima prendo lo spartito e inizio a studiarlo , quindi nota per nota inizio a segnare quelli che sono i punti più difficili, tutto a livello vocale e musicale. Una volta fatto questo vado da un maestro di canto e si studia insieme mettendo a posto le varie dinamiche dello spartito
Quali sono i ruoli che preferisci eseguire?
C’è ne sono diversi però ultimamente mi piacciono molto Tosca, Mario Cavaradossi, Trovatore, poi ovviamente ma non l’ho ancora debuttata mi piacerebbe e c’è un progetto in ballo,” il ballo in maschera”
Quando ti sposti di città in città ne approfitti per andare un po’ in giro oppure vuole solo stare concentrato sull’opera da interpretare?
Ovviamente quanto ho tempo cerco di visitare il più possibile
Quale scena ti piace di più dal punto di vista “attoriale”?
Non ho proprio una vera scena però sicuramente il mio atteggiamento,le mie caratteristiche come persona mi vedono meglio impegnato in un repertorio drammatico
Ci vuoi parlare Alessandro del concerto che hai tenuto il 18 maggio a Genova?
Nella chiesa di Santi Cosmo e Damiano, situato nel centro storico di Genova, una chiesa bellissima con una acustica straordinaria, abbiamo fatto il Requiem di Mozart, è andato bene ed è bello vedere che c’era parecchia gente ed era all’interno di questa rassegna Genova Be Design Week
Ci puoi parlare delle tue esperienze all’estero? Quale è stata la più utile nella tua crescita artistica e cosa ti ha insegnato?
Agli inizi dei miei studi per esempio ho avuto occasione di andare in Danimarca per diversi anni dove c’era questo festival estivo e nel quale io ho cantato tutti i ruoli principali e anche in repertori differenti, questo mi ha dato occasione di fare esperienza sul palcoscenico con cantanti e colleghi con esperienza che sapevano cosa significa stare sul palcoscenico, e devo ammettere che è stato una palestra importante
Cosa ti aspetti dalla vita per sentirti un uomo completo e un artista soddisfatto?
Nella vita non mi aspetto nulla ,sono uno che vive molto alla giornata, e cerco giorno per giorno di migliorarsi e cercare sempre di essere sul pezzo e quindi crescere sempre nella speranza chi mi ascolta mi rinviti a cantare per loro, e poi mi auguro anche di poter fare dell’altro nella vita non soltanto lavorare e avere anche una famiglia e continuare a lavorare per la mia famiglia
Prossimi appuntamenti?
Adesso ho un estate piena, ho tantissime cose da fare, concerti sia in Italia che all’Estero, la settimana prossima la Traviata Cairo in Egitto. E a ottobre ho da fare un concerto importantissimo con la Fondazione Pavarotti
Grazie Alessandro di questa bellissima intervista.
“Grazie a te è stato davvero un piacere come sempre, speriamo di aggiornarci sempre e poterci seguire a vicenda”
Patrizia Gallina