La basilica di Santa Maria Maggiore è uno degli edifici religiosi più importanti di Roma ed è da includere nelle quattro basiliche papali insieme a S.Pietro, S.Giovanni in Laterano e S.Paolo fuori le mura. Nonostante la sua struttura sia stata modificata e arricchita innumerevoli volte nel corso dei secoli, è l'unica delle quattro basiliche papali ad aver mantenuto la sua struttura paleocristiana.
L'edificio della Basilica, comprese le scalinate esterne, costituisce area extraterritoriale a favore dello stato del Vaticano. Questo non vuol dire che la basilica faccia parte del suolo dello stato pontificio, solo che è territorio italiano con il privilegio del diritto di extraterritorialità (tra i benefici vi sono l'esenzione da espropriazioni e tributi).
La basilica fu fondata nel 432 da papa Sisto III che la dedico subito al culto di Maria visto che, grazie al concilio di Efeso, era appena stata riconosciuta la divina maternità della Vergine.
La costruzione fu fondata su una precedente struttura che però avrebbe un'origine miracolosa: la tradizione vuole sia stata la Madonna stessa ad ispirare apparendo in sogno a papa Liberio e al patrizio Giovanni e suggerendo che il luogo adatto sarebbe stato indicato miracolosamente. Così quando la mattina del 5 agosto un'insolita nevicata imbiancò l'Esquilino papa Liberio avrebbe tracciato nella neve il perimetro della nuova basilica, costruita poi grazie al finanziamento di Giovanni.
La basilica originaria presentava una struttura divisa in tre navate, divise da 21 colonne di spoglio per lato, sormontate da capitelli ionici, sopra le quali correva un architrave continuo. La navata centrale era illuminata da 21 finestre per lato (la metà delle quali furono successivamente tamponate) ed era sormontata da una copertura lignea con capriate a vista (nel quattrocento il cardinale d'Estouteville fece realizzare coperture a volte nelle navate laterali e un soffitto cassettonato riccamente scolpite con dorature a foglia d'oro).
Nel XVI secolo su ordine di papa Sisto V fu costruita la cosiddetta cappella Sistina che la scelse come suo luogo di sepoltura, questo ambiente è uno dei più sfarzosi e incantevoli di tutta la basilica e lascia sempre il visitatore a bocca aperta.
Del secolo successivo è invece l'altra famosa cappella della basilica: la Paolina.
Costruita nel 1605 da papa Paolo V Borghese per diventare la cappella di famiglia e sede di alcune tombe importanti appartenenti ai Borghese.
Questa basilica è un gioiello artistico, che tutti dovrebbero vedere almeno una volta e che lascia ogni visitatore estasiato, ogni angolo nasconde un tesoro: i mosaici della navata centrale e dell'Arco trionfale risalenti al V secolo d.C. realizzati durante il pontificato di Sisto III e quelli dell'Abside la cui esecuzione fu affidata al frate francescano Jacopo Torriti per ordine di Papa Niccolò IV; il pavimento cosmatesco donato dai cavalieri Scoto Paparone e figlio nel 1288; il soffitto cassettonato in legno dorato disegnato da Giuliano San Gallo (1450); il Presepe del XIII secolo di Arnolfo di Cambio; le numerose cappelle (da quella Borghese a quella Sistina, dalla cappella Sforza a quella Cesi, da quella del Crocifisso a quella quasi scomparsa di San Michele); l'Altare maggiore opera di Ferdinando Fuga e successivamente arricchito dal genio di Valadier; infine, la Reliquia della Sacra Culla e il Battistero. Ancora altro ci sarebbe da dire ma il consiglio più grande che si può dare è quello di non farsi scappare questo gioiello nel cuore di Roma.
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