E’ l’accessorio del guardaroba per eccellenza, dalle origini molto antiche. Seguiamo la fantastica storia della cintura.
La cintura, accessorio di gran moda, nasce come una striscia di materiale per stringere e sorreggere la vita.
E’ uno dei primi capi realizzati dall’uomo insieme alle calzature per uno scopo pratico ma anche sociale.
I primitivi indossavano il perizoma che già rappresentava un simbolo sociale e collegato ad un certo pudore, primo esempio di cintura.
Gli antichi utilizzavano la cintura come amuleto. Nelle cerimonie religiose di tutti i tempi veniva utilizzata nell’abbigliamento del sacerdote (sotto forma di cordone).
La cintura poteva essere realizzata con corda, metallo, tessuto, cuoio. Essa sorreggeva le vesti, aveva una funzione ornamentale, ci si infilavano armi, utensili, etc.
Assume un significato simbolico di ricchezza e appartenenza a ceti sociali elevati fin dall’antico Egitto, (sorreggeva le tuniche), in Asia, nella civiltà greca e i reperti archeologici ne raccontano la storia.
Nei secoli si sono susseguite fogge e forme in diversi materiali per contraddistinguere persone di potere o ricchezza.
Gli schiavi nel passato erano senza cintura e si riconoscevano per questo motivo. La cintura quindi è un mezzo per distinguere un uomo libero da un servo della gleba.
Il soldato romano indossa la cintura per mostrare il suo grado e per difendersi.
La cintura diviene il simbolo di dedizione, è un segno di fedeltà, soprattutto se nella fibbia si rappresenta una immagine ed una appartenenza. Racchiude e sostiene strumenti o armi, chiavi o borsa.
Nel Medioevo il cordone che lega in vita il saio del monaco assume un valore altamente simbolico.
I religiosi, oltre che i soldati si riconoscevano dal tipo di cintura, che aveva molte funzioni (nei soldati spade e pugnali erano attaccati alla cintura, essa lasciava libere le mani). Nell’allaccio, la lingua della cintura che va oltre la fibbia è posizionata sempre verso destra, ciò permette al soldato di estrarre la spada senza intralci.
Dal 1400 la cintura diviene un oggetto pratico e un accessorio del vestiario.
Alte cinture in cuoio contengono la pancia e reggono gli indumenti da gamba.
Nel Rinascimento la moda femminile del corpetto e del bustino si trasforma in comode e leggere tuniche che richiedono cinture in vita, così la cintura diventa un accessorio da donna.
Diventa morbida, con fibbia, è più raffinata.
La cintura si può abbinare alle bretelle e diviene un elemento necessario e decorativo.
E’ più funzionale e si alza e abbassa dal torace al giro vita.
Nei tempi moderni la cintura si trasforma sempre più e dona un tocco ricercato all’abbigliamento della donna e dell’uomo. Le cinture di oggi sono dei veri e propri accessori di classe, di ogni foggia e forma a secondo delle occasioni. Fasce satinate, cinture in pelle ampie, cinture minimaliste per il giorno e decorate con strass per la sera, fibbie vintage.
Prima curiosita’: l’origine della parola essere “in cinta” per le donne in stato interessante, sembra nascere dalla cintura di Afrodite simbolo di fascino e sensualità e dunque di fecondità.
Quando Afrodite dea della bellezza, si presentò di fronte a Paride con la sua cintura d’oro, spiazzò Atena ed Era e Paride ne fu ammaliato…
Seconda curiosità: sembra che la cintura di castità sia una invenzione del 1800. La leggenda però narra che i crociati nel Medioevo, quando partivano per le guerre volevano assicurarsi la fedeltà delle mogli tramite la cintura di castità. Ebbene secondo degli studi sembra sia un falso storico.
Fantastica è la storia della cintura, uno dei primi manufatti realizzati dall’uomo fin dagli albori della terra.