Tutti noi ci siamo chiesti, almeno una volta nella vita, perché le nostre Nazionali sportive indossino tutte una maglia Azzurra.
Fatta eccezione per sport come Automobilismo e Motociclismo dove il colore dell’Italia è il rosso, basti pensare alla Ferrari o alla Ducati, in tutti gli altri Sport il colore ufficiale è l’azzurro.
La gloriosa maglia Azzurra compie 110 anni, da quando fu indossata la prima volta contro l’Ungheria il 6 Maggio del 1911.
Abbiamo da poco vinto gli Europei, i nostri Azzurri ci hanno fatto vivere momenti indimenticabili. Tutti noi abbiamo provato una gioia immensa nel trovarci uniti sotto il Tricolore dallo sfondo azzurro e nel portare a casa la preziosa Coppa che mancava da 53 anni.
Qual è l’origine della maglia azzurra? Perché non abbiamo una maglia che ricordi la nostra bandiera come tutte le Nazionali del mondo?
Le risposte sono molteplici e curiose. Rovistando nelle cronache giornalistiche e sportive dal primo decennio del Novecento ad oggi, passando per il periodo del regime Fascista, la storia della gloriosa maglia della Nazionale si colora di aneddoti divertenti e curiosi.
AGLI ALBORI DELLA SCELTA DEL COLORE AZZURRO
Nei primi anni del Novecento il calcio, in Italia, non era popolare quanto oggi. Le squadre erano poche e quando si trattava di Nazionale nessuno aveva le idee chiare su quale maglia si dovesse adottare per le partite.
Il 15 Maggio del 1910 l’Italia esordì nella prima apparizione ufficiale contro la Francia.
La maglia era bianca, con polsini e collo inamidati e nastro tricolore. La scelta fu abbastanza semplice, visto che in quel tempo la squadra più forte era la Pro Vercelli. Un’altra ricostruzione narra che non ci fosse ancora un accordo sulla scelta del colore e che quindi si optò per il bianco.
Il 6 Gennaio del 1911 l’Italia indossò per la prima volta la maglia azzurra, in occasione della partita giocata contro l’Ungheria a Milano, persa per un goal a zero.
Il completo della Nazionale era costituito da maglia azzurra, calzoncini bianchi e calzettoni neri.
PERCHE’ L’AZZURRO?
L’azzurro era il colore della famiglia Savoia scelto in onore al manto della Vergine Maria a cui la famiglia era devota. Sulla sinistra, all’altezza del cuore, fu posto lo scudo Sabaudo simbolo della monarchia italica.
Durante il Fascismo la maglia azzurra è sostituita da quella nera con fascio littorio e stemma sabaudo.
Con la maglia azzurra e nera l’Italia vinse gloriosamente due Mondiali nel 1934 e nel 1938. La Nazionale allenata da Pozzo, con i talenti di Piola e Meazza era una squadra invincibile.
Nel dopoguerra il l’azzurro torna il colore dominante della nostra nazionale e da quel momento entra in tutte tutti i settori sportivi eccetto, come già detto, il motociclismo e l’automobilismo. Lo scudo Sabaudo viene sostituito dal Tricolore all’altezza del cuore.
LA MAGLIA BIANCA
Per quanto riguarda la seconda maglia, si optò per il colore bianco con lo scudetto tricolore.
Col passare degli anni e con gli sponsor che si sono succeduti, la seconda maglia si è arricchita di: numeri, tricolori stilizzati, scudetti tricolore a volte sul cuore altre al centro del petto.
I pantaloncini blu, hanno lasciato il posto ai bianchi, stessa sorte dicasi per i calzettoni.
Ormai sono gli sponsor, secondo attente operazioni di mercato, a scegliere i leit motiv delle maglie per renderle appetibili a tifosi di tutto il mondo.
Sono lontani i tempi in cui calciatori piccoli e brutti o magri e veloci indossavano pesanti maglie in laniccia o cotone. Basta scorrere le foto sbiadite dal tempo degli eroi azzurri. Chi non ricorda la Nazionale del 1982?
Oggi calciatori dal fisico scolpito, tatuati, indossano maglie in tessuti tecnici e sfilano sul rettangolo verde come modelli in passerella.
I tempi cambiano, tutto diventa business e mercato ma l’azzurro della Nazionale resta nel cuore e nella storia del nostro Paese.
Del resto, chi non desidera avere in casa una maglia della Nazionale, fosse solo per sfoderarla in casa di amici, nei maxi schermi durante le partite di Europei o Mondiali?
Sempre più stranieri che visitano il nostro Paese, desiderano come souvenir la maglia della Nazionale italiana.
E LA MAGLIA VERDE?
Nell’ ottobre del 2019, lo sponsor della nazionale Puma, lanciò l’idea di una maglia verde come riferimento al Rinascimento del calcio italiano. Un’ambiziosa operazione di marketing che provocò numerose proteste.
Quella maglia così diversa, da come eravamo abituati a vederla, non piacque al pubblico italiano e fu criticata la mancanza del Tricolore sostituita da uno scudetto blu e oro. Il tricolore fu posto all’altezza dell’omero, tre strisce quasi invisibili.
In realtà, la Nazionale aveva già indossato la maglia verde nel dicembre del 1954 in occasione della partita amichevole vinta 2-0 contro l’Argentina allo Stadio Olimpico di Roma. All’epoca, però, il verde era più chiaro ed il tricolore ben visibile.
Dopo tante polemiche il tanto sospirato tricolore è ricomparso sulla maglia verde, anche se nella maglia d’allenamento, un giusto compromesso tra le strategie di mercato e le richieste di molti Italiani e dei nazionalisti più accesi.
Che dire? Azzurra, bianca o verde la maglia della Nazionale è un pezzo della nostra storia e del nostro cuore Paese purché non manchi mai lo scudo Tricolore.
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