Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio, è uno dei migliori esempi di artista maledetto, la cui biografia è strettamente legata a fatti scandalosi e crimini mai perdonati. Il genio della pittura non si può scindere dalla vita privata di Caravaggio, ancora oggi sorprendente e quasi sconosciuta. Abbiamo raccolto in questo articolo alcuni degli aspetti più importanti della vita privata dell’artista, che possono aiutare a comprendere meglio la vera natura dell’uomo che è passato alla storia per la sua rivoluzionaria arte pittorica. La prossima volta che andrete a visitare una sua mostra o vi imbatterete in un suo capolavoro, potrete meglio capire quale spirito si nascondeva dietro il pennello e quali sono gli ideali e i valori che hanno contribuito alla creazione di un barocco con nuove prospettive e punti di vista.
Il gioco
Una delle prime produzioni che resero famoso e apprezzato il Caravaggio è il dipinto “I Bari” del 1594. Al centro della dinamica dei tre personaggi è il gioco delle carte, durante il quale un giovanotto cade vittima di due furfanti. Il tema del gioco è fortemente presente nella vita di Caravaggio e alcuni dicono che l’ispirazione per questo dipinto arrivi proprio dalla sua vita privata, nella quale ha causato gioie e dolori. Caravaggio riproduce il gioco dello zarro, di origine persiana. Questo somiglia un po’ a uno dei giochi da casinò moderni disponibili oggi anche online in sicurezza. Sono molti i siti di casinò online che offrono bonus ai nuovi iscritti per iniziare a giocare senza investire il proprio denaro. I siti di recensioni hanno creato una lista di ogni casinò raccomandato dove si può giocare in sicurezza. Hanno tutti i dettagli di ogni operatore per aiutare i giocatori interessati a prendere una decisione. Questo vantaggio non si poteva avere quando il gioco era illegale in Italia e non era raro trovarsi vittime di truffe o avere importanti debiti da pagare. La situazione di Caravaggio non era lontana da queste realtà.
Le donne
Molto si parla della vita amorosa e del rapporto con le donne di Caravaggio. L’ambiente in cui egli vive, nella periferia della Capitale Italiana, gli permette di entrare a contatto con qualsiasi tipo di persona, in particolare di chi frequentava bordelli e osterie. Tra le sue bravate più innocenti, si legge si una denuncia fatta da parte di una giovane nobildonna, sotto la cui finestra Caravaggio e i suoi amici cantavano sconce serenate. Il primo amore di Caravaggio fu però Fillide Melandroni, una giovanissima prostituta con cui passa parecchio tempo e a cui dedica un primo ritratto nel 1597. Per tutto il corso della loro vita i due rimasero in contatto, anche durante la carriera di Fillide, che diventò prostituta per nobili ed educatrice per cortigiane. Non è lei l’unica prostituta a cui Michelangelo Merisi si ispira: stringe rapporti anche con Lena Antonietti, amica di cardinali e papi e ispirazione scandalosa per alcuni dipinti della Madonna. Seguono nel corso della sua vita contatti con molte altre prostitute di tutti i livelli.
L’omicidio
Fu proprio a causa di una di queste donne che Caravaggio si ritrovò coinvolto in uno dei crimini peggiori della sua vita: l’omicidio. Questo avviene la domenica del festeggiamento del primo anno di elezione del papa Camillo Borghese. Durante una partita di pallacorda Caravaggio si trova nella squadra avversaria dei fratelli Ranuccio e Giovan Francesco Tomassoni, gestori di bordelli a Roma tra cui quello in cui lavora Fillide Melandroni. Data la tensione sempre esistita tra loro la partita è accesa e provocatoria. Nella mischia Ranuccio cade a terra e riceve un colpo di spada da parte di Caravaggio, che doveva essere di scherno e derisione. Purtroppo la lama recide un’arteria, causando la morte per dissanguamento.
Rapporto con la famiglia
Alcuni vedono la radice di tutto il dramma della vita di Caravaggio in quel disconoscimento degli affetti familiari. Era capitato infatti che durante la residenza di Caravaggio presso il cardinal Del Monte, suo fratello avesse intenzione di andarlo a trovare. Visitò prima il cardinale, come era d’uso ai tempi, e promise di tornare dopo tre giorni. Ricevuta la notizia, Michelangelo Merisi negò l’esistenza di qualsiasi fratello e finse di non riconoscerlo al momento dell’incontro dei due. Non solo il rapporto con il fratello ha portato importanti conseguenze nella vita e nell’opera del Merisi. Spesso i critici hanno visto un fil rouge nella rappresentazione della figura materna della Madonna, così intransigente e misericordiosa, forse a causa di un’influenza autobiografica.
La redazione