Lo spettacolo “Les Étoiles”, un appuntamento fisso della danza, nel 2022 è stato ribattezzato “Il Gala della Gioia”. Per sottolineare l’entusiasmo della ripresa dopo lo stop degli ultimi due anni dovuto alla pandemia. Gioia di danzare, di vivere, di librarsi in volo tra fouettés e grands jetés. Gioia di tornare ad esprimersi con il corpo e la musica per tentare di superare uno dei periodi più bui e difficili dei nostri tempi.
Les Étoiles
Il 30 e 31 gennaio 2022, all’Auditorium Parco della Musica di Roma si sono ritrovati i protagonisti della danza mondiale. Le “Stelle” più acclamate. Artisti dalla tecnica ineccepibile che con generosità hanno danzato tutti insieme senza privilegi e capricci da star di prima grandezza quali sono. Unico obiettivo: mostrare la felicità nel ritrovarsi uniti davanti ad un pubblico entusiasta. Sono state tre ore emozionanti con un programma che spaziava dal classico al moderno, incluse due prime rappresentazioni per l’Europa.
Touché e Ashes, due prime europee
Con il balletto “Touché” coreografato da Christopher Rudd e danzato da Calvin Royal III (Tampa, 1988) dell’American Ballet Theatre e Sergio Bernal (Madrid, 1990) del Balletto Nazionale di Spagna si è toccato un tema importante come l’amore omossesuale. La narrazione di due giovani uomini che vivono una storia vulnerabile e tenera ha toccato apici di grande danza. Grazie alla capacità interpretativa dei due artisti, anche le scene più difficili si sono trasformate in attimi poetici.
Natalia Osipova (Mosca, 1986) con “Ashes”, balletto coreografato da Jason Kittelberger, ha dimostrato corde interpretative struggenti. Encomiabile la versatilità e maestria con cui ha padroneggiato questo assolo di danza contemporanea. Dote non comune in una ballerina dalla formazione classica pura della scuola russa del Bol’šoi di Mosca e ora star luminosa del Royal Ballet di Londra.
Il programma
Classico e moderno, in un’alternanza naturale perfettamente equilibrata e piacevolissima che ha permesso agli spettatori di spaziare tra i vari stili della danza con attenzione e curiosità per la sorpresa successiva.
La nostra ballerina italiana più famosa, Eleonora Abbagnato (Palermo, 1978) étoile dell’Opéra di Parigi e attualmente direttrice del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, come padrona di casa ha aperto le danze. Con il suo partner Mathieu Ganio (Marsiglia, 1984) dell’Opéra di Parigi ha danzato il Pas de Deux “Le Rendez- Vous” di Roland Petit.
La stessa coppia ha incantato il pubblico con un altro Pas de Deux alla fine della prima parte del programma.“Le Parc”, coreografato da Angelin Preljocaj su musiche di Wolfang Amadeus Mozart ha rappresentato l’inno all’amore. Il linguaggio accademico dialoga con la libertà del movimento fino al librarsi in aria. I due innamorati sembrano volare nel blu di una tela di Chagall quando Eleonora Abbagnato si solleva in un abbraccio e vola sostenuta dal partner che si erge come un pilastro a sfidare la gravità.
Il Lago dei cigni con i costumi di Roberto Capucci
Ci ha fatto sognare il Pas de Deux del “Lago dei cigni” interpretato dalla ballerina di origine giapponese Fumi Kaneko (Osaka, 1991) con il suo partner Vadim Muntagirov (Čeljabinsk,1990). Entrambi primi ballerini del Royal Ballet di Londra possiedono una tecnica che lascia senza fiato insieme alla leggerezza nel far sembrare possibili i virtuosismi più audaci. Sono stati però i costumi dei protagonisti, disegnati dal maestro couturier Roberto Capucci a lasciarci estasiati.
I tutù di Odette-Odile, cigno bianco e cigno nero, sono nuvole impalpabili dai volumi scultorei e dai colori cangianti impreziositi di cristalli luminescenti.
La gonna nera di Odile in raso ondulato come un fiore esotico è abbinata a un corpino in velluto ricamato con tralci viola di passiflora e foglie dorate. Il tutù bianco del cigno Odette in raso candido ha un corpetto ricamato a fiori intessuti d’argento e perline mentre la gonna, dalle forme scultoree di una calla rivela strati di tulle e ruches.
Gli stili
Sergio Bernal ci ha trasportati nel mondo del Flamenco con la “Danza de los ojos verdes”. Ha stregato il pubblico con la sua eleganza e con i passi dello Zapateado, lo stile con cui il ballerino scandisce il ritmo battendo i talloni a terra.
Lo stesso artista, nella seconda parte del programma si è presentato nell’assolo “Le Roi Danse” coreografato da lui stesso su musiche del catalano Jordi Savall e il costume disegnato da Roberto Capucci. È la rappresentazione di un dio luminoso, re Luigi XIV, uno dei padri del balletto classico. Il corpo scultoreo del danzatore, impreziosito da una vernice dorata si è trasformato in una statua vivente.
Natalia Osipova con Vladimir Muntagirov nel Pas de Deux dal “Corsaire” di Maurice Petipa e musiche di Ludwig Minkus hanno strappato applausi a scena aperta al ritmo di Fouettés pirotecnici.
Étoile a sorpresa dell’allestimento 2022 è stata la ballerina georgiana Maia Makhateli (Tbilisi, 1986), ora al Dutch National Ballet di Amsterdam. La sua interpretazione nel Pas de Deux del “Don Chisciotte” è stata definita “puro virtuosismo in volo e sulle punte”!
Il rito della danza
Sono state tre ore di pura bellezza ed eleganza. Uno spettacolo di danza nella manifestazione più alta e perfetta che si potesse immaginare. Avremmo desiderato che i ballerini rimanessero con noi all’infinito, in una serata indimenticabile che si è sciolta nel finale con una danza liberatoria dei protagonisti, tutti insieme.
Vestiti come desideravano, con scaldamuscoli e tutù, magliette sgualcite e tute, si sono mostrati al pubblico con la loro energia e voglia di danzare abbracciandoci idealmente e godendo insieme a noi della meravigliosa “arte del XX secolo” come la definiva il grande coreografo Maurice Béjart. Come sacerdoti del rito propiziatorio della danza che fin dall’antichità è stato un modo per esprimere la gioia e la gratitudine.
Vai alla sezione Eventi e Spettacoli di Artista news e scopri altri articoli!
Seguici anche su Facebook!