La più bella strada della Roma rinascimentale, via Giulia, ha festeggiato nel 2008 il suo mezzo millennio di vita e regala ancora, col suo fascino discreto, la suggestione di un angolo di storia in cui il tempo sembra essersi è fermato.
Sisto IV, nel piano di riorganizzazione della città del 1478, ristrutturò un modesto percorso che partiva dal ponte che ancora oggi reca il suo nome, denominandolo “via mercatoria” perché collegava la zona finanziaria di piazza di ponte Sant’Angelo con i mercati di campo de’ Fiori e piazza Navona. Ma soltanto nel 1508 Giulio II della Rovere approvò il progetto del Bramante, e nacque la prima e la più lunga strada di Roma a tracciato rettilineo – tanto che fu chiamata anche via Recta – denominata “strada Julia” proprio dal nome del pontefice.
Si sviluppava per circa un chilometro da ponte Sisto alla chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, parallela al corso del Tevere e divenne presto la via più alla moda, con i nuovi edifici dei mercanti e banchieri e con la presenza della comunità fiorentina, con le sue case, le sue chiese, le sue confraternite. Lungo via Giulia perciò si schierarono i blasoni ed i gonfaloni più importanti dell’epoca: dai Sacchetti ai Ricci ai Chigi. Condivisa da due rioni, la lunga strada dall’estremità settentrionale di piazza dell’Oro fino all’incrocio con via delle Carceri appartiene al rione Ponte; di qui fino all’estremità meridionale di piazza S.Vincenzo Pallotti appartiene al rione Regola.
Nei dintorni…
Durante la passeggiata ci soffermeremo davanti alle principali emergenze monumentali, con racconti, aneddoti e descrizioni inerenti la storia, l’arte, i personaggi celebri: ponte Sisto, palazzo Spada, palazzo Farnese, palazzo Falconieri, chiesa dell’Orazione e Morte, chiesa dei senesi, chiesina degli orefici, liceo Virgilio, largo della Moletta con la sua intersezione di strade a tridente, le carceri nuove, il museo criminologico, l’oratorio del Gonfalone, la chiesa dei napoletani, la facciata dipinta di palazzo Ricci, i resti del tribunale papale, la chiesina degli armeni, palazzo Sacchetti, palazzo del consolato mediceo, la presunta casa di Raffaello, la chiesa di san Giovanni dei Fiorentini, le casette quattrocentesche in piazza Aurea…dall’evoluzione romantica dei suoi scorci attraverso i secoli ai drammatici cambiamenti apportati dalla costruzione degli argini tiberini.
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