Innanzitutto “ciò che ci fa soffrire” è definito dalla psicologia Comportamento Ambiguo-Contraddittorio. Ora che cos’è un comportamento ambiguo-contraddittorio? E’ un tipo di comportamento che si utilizza soprattutto nelle relazioni sentimentali, e che è in contraddizione con la parola data. Ad esempio lui/lei dice “ci sentiamo domani”, ma poi sparisce. Oppure “sei quello/a giusto/a” ma nel frattempo ha altre frequentazioni. A chi di noi non è capitato? Bene questi comportamenti, è scientificamente provato, generano dipendenza. Perchè una parte della nostra mente si attiva, si apre come fosse un piccolo cassetto che aspetta di chiudersi, e fin quando resterà aperto, con la speranza della chiamata o della parola da mantenere, noi saremmo sempre attratti da quelle persone come autolesionisti . Ergo quando ci sentiamo dire “ti piace perchè ti tratta male”, o “ti piace perchè non cel’hai”, non è tanto una questione di piacere è una questione di dipendenza affettiva, ne siamo attratti perchè i comportamenti non rispecchiano la parola e il nostro cervello va automaticamente in conflitto. E non passa finchè non decidiamo di farcela passare (rosicando magari), o finchè non si risolve. Vi è mai capitato ad esempio di fare un discorso con qualcuno e dimenticarvi un nome, o una cosa che dovevate dire? Ecco magari dopo qualche ora ritorna alla mente quel nome o quella cosa, così anche con i comportamenti ambigui-contraddittori quel cassettino rimane aperto fino a soluzione. Non temete, non è colpa nostra se siamo sempre attratti da ciò che ci fa soffrire, è solo la nostra mente che funziona così.
Alice Frattari