“Giochi,risate,qualche amore, ma con gli spruzzi freddi appena un po’, il nostro aspetto si trasforma, gatto, maiale, Patatrac!” Così cantavano Massimiliano Alto e Monica Ward nella sigla finale italiana di Ranma 1/2, uno dei manga shonen più amati in Giappone così come nel resto del mondo. Queste parole riassumono un po’ lo spirito della serie televisiva di fine anni ’80 tratta dall’omonimo fumetto di Rumiko Takahashi. Diciamoci la vertià: chi della generazione “millennials” non ha visto almeno una volta (tra Telemontecarlo, Europa 7 o MTV) almeno un episodio di questo simpaticissimo cartone animato giapponese? In questo articolo analizzeremo la serie soffermandoci sul personaggio di Shampoo. Sì, stiamo parlando proprio della dolce guerriera amazzone cinese follemente innamorata del protagonista della storia. Shampoo risulta essere uno dei personaggi più apprezzati della storia. La maestra Takahashi ha spiegato l’origine del nome Shampoo. Pronti per questo tuffo nel passato?
Ranma 1/2: le origini del nome Shampoo
Rumiko Takahashi è una prolifica autrice di manga, famosa in Italia per serie cult come Lamù, Inu Yasha, Rinne e Cara dolce Kyoko. Di recente, la sensei ha condiviso tramite il suo account Twitter alcune sue dichiarazioni circa le origini di Shampoo, uno dei personaggi più famosi di Ranma 1/2. Shampoo è una guerriera e artista marziale, abitante in una comunità di donne in Cina e innamorata del protagonista del manga, Ranma Saotome. Qui di seguito vi mostriamo una bella immagine del personaggio condivisa dalla stessa Takahashi tramite un tweet, con tanto di alcune curiosità sul nome Shampoo
るーみっくのキャラクターにまつわる、ちょっとした小話を不定期で紹介します!
— 高橋留美子情報 (@rumicworld1010) September 7, 2021
【キャラクター小話】
シャンプー
シャンシャンみたいな、パンダ系の繰り返しじゃない名前をつけたくて。なんとなくシャンでプーで中国っぽくて可愛いと思った。それを中国語に詳しい方に漢字をあててもらいました。 pic.twitter.com/P9xwbXygiQ
Ecco la traduzione del post: “Vi racconterò sempre più spesso aneddoti sui personaggi del Rumic World! Volevo trovare un nome come “Shan-shan”, ma non volevo che suonasse ripetitivo come il modo in cui chiamano i panda. Volevo qualcosa di carino, come “shan” e “poo”, che suonasse cinese. Così ho chiesto a qualcuno che fosse esperto in lingua cinese di indovinare come scriverlo in kanji”.