Questa sera si terrà la cerimonia di apertura delle tanto discusse Olimpiadi di Rio alle ore 19.20 (ore locali), mentre qui in Italia saranno le 00.20. La cerimonia è stata organizzata dall'architetto italiano marco balich, ideatore dell'albero della vita all'Expo, il quale ha dichiarato: “L'elemento portante della cerimonia sarà la musica brasiliana per dare un' idea del Brasile lontana dalle favelas e dal degrado.” Inoltre sembra che lo spettacolo sia incentrato sulla scoperta dell' america e sulle Caravelle, ma per maggiori dettagli dobbiamo aspettare la cerimonia. Questa si terrà allo stadio maracanà allestito ad hoc con fuochi d'artificio e preparato ad accogliere più di 78000 persone, tutto sotto la più rigida sicurezza per timore di attacchi terroristici: dodici navi militari nella baia, telecamere sui droni e 300 agenti interni allo stadio.
Il più famoso simbolo della pace sportiva ovvero la torcia olimpica, dopo essere partita da Olimpia a maggio e aver percorso 20 mila km, verrà portata fino al braciere di Rio da un ultimo tedoforo non ancora reso noto, anche se si mormorano già dei nomi come Bolt o Pelè.
L'elemento che ha fatto più scalpore è stata la scelta di aprire le gare per la prima volta ai transgender, anche se tra scetticismo e polemiche. Gli atleti infatti verranno fatti gareggiare nell' identità sessuale in cui si riconoscono dopo accurati controlli medici che garantiscono l' equità e la regolarità della competizione, come dichiarato anche dal Coni ( Comitato Olimpico Nazionale Italiano).
Le Olimpiadi si aprono però anche in mezzo alle proteste di chi, invece di uno stadio, voleva la costruzione di ospedali e scuole per migliorare la condizione di vita. Inoltre si protesta anche sugli enormi buchi nei conti pubblici che hanno portato lo stato brasiliano alla bancarotta, con conseguenti problemi organizzativi: i palazzi addetti all'accoglienza degli atleti non sono agibili, la rimozione di migliaia di case per i cantieri e l'emarginazione ancora più marcata delle favelas, considerate vergognose e da allontanare dai riflettori.
Dopo questo piccolo riassunto, non rimane altro che guardare le Gare sperando che si concludano pacificamente nel nome dello sport.