Ci alziamo presto la mattina per andare a lavoro o andare a scuola, ci laviamo con acqua pulita nel nostro bagno pulito di casa, facciamo colazione con una bella tazza di latte o magari con un po’ del nostro caffè italiano di qualità, se sentiamo troppo freddo ci copriamo a modo con il giubbotto comprato la scorsa settimana o magari accendiamo i termosifoni, se fa caldo invece accendiamo l’aria condizionata e riassestiamo l’ambiente dove siamo. Poi però esiste un’altra realtà dietro la porta di casa, magari sulla soglia stessa o sui sudici marciapiedi. Una realtà che non ci fa “ne caldo ne freddo” e che preferiamo evitare poiché abbiamo cose più importanti da fare, ma ci ricordiamo di essa quando il politico somaro di turno sponsorizza questa realtà per ottenere qualche voto in più con slogan che eviterei anche di trascrivere. Questa realtà è vissuta da gente che ha due braccia come noi, un cervello come il nostro, due occhi come noi, un cuore come il nostro, arrivando a dedurre quindi (se ce la facciamo) che sono esseri umani proprio come noi, che però non possono avere i nostri stessi diritti, e ancora oggi non si riesce a comprendere il motivo di questa diversità. Dicono che la schiavitù è stata abolita da tempo, forse quel senegalese ci credeva davvero a questa cosa e forse pensava che quei sei euro all’ora fossero pura normalità e fosse una paga dignitosa. Certo del caldo torrido estivo meglio non parlarne, purtroppo è normale, siamo in estate, fa caldo e si deve lavorare sotto il Sole, come fa il resto del mondo. Certo ci sono i turisti che girano per le più belle città del nostro pianeta, ma sicuramente lo fanno una sola volta nella loro vita, quando con la loro paga di sei euro all’ora riescono dopo cinquanta anni a mettersi qualcosa da parte e andare in viaggio, chiaramente le restanti estati lavorano sotto il sole come tutti gli esseri umani normali. Lui credeva davvero a queste cose, lo spero, così almeno ci ha lasciati non conoscendo come stavano le cose, come quando abbandoniamo un cane senza che lui può capirne il motivo e che continuerà ad amarci comunque e per sempre. Fin quando daremo troppa importanza a dei pezzi di carta, non conosceremo mai la bellezza della vita. Lascio i nostri gentili lettori con le parole dell’artista Caparezza, anche lui pugliese e che aveva descritto meglio di chiunque altro questa situazione così cruda e crudele:
“Vieni a ballare compare nei campi di pomodori dove la mafia schiavizza I lavoratori, e se ti ribelli vai fuori. Rumeni ammassati nei bugigattoli come pelati in barattoli. Costretti a subire I ricatti di uomini grandi ma come coriandoli.
Turista tu resta coi sandali, non fare scandali se siamo ingrati e ci siamo dimenticati d’essere figli di emigrati. Mortificati, non ti rovineremo la gita.
Su, passa dalla Puglia, passa a miglior vita.”