Quello che prima era fantascienza, oggi è finalmente realtà!
Ispirato alle forme e alle fattezze di Audrey Hepburn, Sophia è un robot umanoide tra i più avanzati mai realizzati sinora. E’ stato progettato e costruito dalla statunitense Hanson Robotics in collaborazione con lo scienziato giapponese Hiroshi Ishiguro (un luminare nel campo della robotica umanoide). Sophia è stata attivata per la prima volta nell’ottobre 2015 e presentata nel corso del festival South by Southwest tenuto nel marzo 2016 ad Austin (Texas, Stati Uniti).
Nata inizialmente con l’obiettivo di fornire assistenza nei grandi centri commerciali, nei parchi e nelle strutture assistenziali per anziani. Ma, fanno sapere i suoi creatori, potrebbe tornare utile anche per distruggere l’umanità. Sophia si candida a rivoluzionare una volta per tutte la robotica e l’intelligenza artificiale.
Per i movimenti è dotata di motori e sensori capaci di muoverle il viso come si trattasse di una persona reale, Sophia possiede anche un’intelligenza artificiale unica nel suo genere. Per mezzo di algoritmi e protocolli avanzati, il robot umanoide di Hanson Robotics è in grado di interagire con qualunque persona fornendo risposte esatte alle domande poste.
Espressioni del viso
La sua maschera è realizzata in gomma di silicone di ultima generazione. I sensori e i micro-motori che si nascondono dietro questa maschera permettono alla creazione di Hanson Robotics di emulare ben 62 espressioni facciali: basta uno sguardo, insomma, per capire l’umore di Sophia e reagire di conseguenza.
Sophia è in grado di scrutare il viso di chi si trova di fronte e prendere decisioni, questo grazie a due microcamere impiantate negli occhi che, grazie a sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale, sono in grado di riconoscere le persone con cui sta interagendo.
L’intelligenza artificiale di Sophia
Non è fantascienza! Sophia è dotata di un’intelligenza in continua “evoluzione”: le sue capacità cognitive e le sue capacità di dialogare migliorano grazie all’interazione continua con altre persone. Grazie ad algoritmi di machine learning il robot umanoide può accrescere il campo delle conoscenze personali e trovare argomentazioni sempre nuove con le quali intrattenere i propri interlocutori. Sophia è inoltre in grado di ricordare conversazioni avute in passato: in questo modo può riprendere discorsi interrotti in passato oppure tralasciare alcuni argomenti già affrontati.
Prossimi obiettivi
Sophia ha anche progetti personali per il futuro. Durante le varie discussioni intrattenute al South by Southwest, Sophia ha ammesso di voler andare a scuola e studiare, dedicarsi alla pittura, iniziare un’attività imprenditoriale e avere un’abitazione propria per costruirsi una famiglia. Purtroppo non è ancora riconosciuta come una persona giuridica e, al momento, non può fare nessuna delle cose che vorrebbe. Forse in futuro ciò sarà possibile.
Allo stesso tempo, anche i creatori di Sophia hanno progetti per il suo futuro. Come detto, lo scopo è quello di creare un robot social che, sfruttando tecnologie simili a quelle utilizzate per Siri e gli altri assistenti vocali, possa essere d’aiuto sia in ambito professionale (nei centri assistenziali e sanitari, nei grandi punti vendita commerciali e nei parchi tematici) sia in ambito domestico. Per capire quello che sarà il suo futuro non bisogna attendere molto: secondo le dichiarazioni dei vertici di Hanson Robotics, Sophia potrebbe sbarcare sul mercato già nella seconda metà del 2017.
Intervista a Sophia
Vediamo ora all’azione questo fantastico robot che insieme ai suoi amici cambierà il mondo…