I Mercatini natalizi del Trentino, le luminarie di Salerno, la Città dei Balocchi a Como, file interminabili alle casse per acquistare i regali all’ultimo momento, di tutto ciò, quest’anno ci sono rimaste solo le file, quelle che per via del Covid ci fanno attendere all’ingresso dei negozi. La pandemia ci ha messo in riga, anzi in fila a distanza di un metro. A quale distanza quest’anno festeggeremo il Natale e come vivremo la magia delle sue feste?
Se fino all’anno scorso in questo periodo partivamo all’ultimo minuto per andare a visitare i meravigliosi mercatini di Natale a Trento e Bolzano, a vedere le città di Salerno e di Como illuminate da tutte quelle migliaia di luci, o ad acquistare delle statuette particolari a Napoli per inserirle nel nostro presepe, quest’anno niente di tutto ciò sarà possibile. I DPCM ci hanno impedito gli assembramenti e quindi i mercati sono stati vietati, Salerno e Como hanno deciso di non installare le tradizionali luminarie per non creare affollamenti, e pertanto ogni città ha cercato di addobbare le strade, allestire i presepi e le decorazioni nel rispetto delle usanze e delle normative.
Roma persevera con la mostra “100 Presepi in Vaticano”, dal 13 dicembre 2020 al 10 gennaio 2021. Quest’anno, causa pandemia, la manifestazione non è stata allestita nella Sala San Pio X in via della Conciliazione, ma è stata realizzata all’aperto, sotto il Colonnato di Piazza San Pietro, per adeguarsi alle regole anti Covid. Non poteva di certo mancare il tradizionale albero in Piazza Venezia, soprannominato “Spelacchio” dal 2017, per via dell’infausta caduta degli aghi che lo aveva caratterizzato in passato, e che quest’anno, invece, si erge pieno e rigoglioso, illuminato da circa 100.000 luci led, quasi da apripista alle luminarie che accolgono i versi di canzoni romanesche in via del Corso. Mentre in Piazza Navona la statue della Fontana dei Quattro Fiumi sembrano quasi prender vita in uno spettacolo di luci e colori che trasformano il seicentesco monumento del Bernini in una contemporanea opera pop up. A rallegrare la città contribuirà anche l’open bus musicale in circolazione per le strade, dal centro alla periferia, per portare musica festosa al popolo romano.
Neanche Arezzo rinuncia all’atmosfera natalizia, a far da padrona non è la sesta edizione della tipica rassegna “Città del Natale”, ma una festa fatta della leggerezza di luci e di colori: “Arezzo Christmas Light” che tinge i principali monumenti delle piazze storiche. A far felici soprattutto i bambini, sarà la presenza del Babbo Natale gigante posizionato in piazza San Michele, corredato persino di cassetta per le lettere per le richieste di doni di grandi e piccini, e un selfie point che fa da cornice ai desideri del popolo più social.
Assisi è per antonomasia la città simbolo del creatore del presepe moderno, San Francesco, e in questo 2020, la sua basilica fa rivivere con delle proiezioni sulla facciata, gli affreschi di Giotto, come se essa stessa fosse la tela del pittore. Se nel 1223 il santo inscenò il primo presepe moderno a Greccio, sviluppatosi poi come forma artistica nel corso dei secoli, ad aggiungersi agli storici personaggi della natività ubicati di fronte alla basilica, quest’anno la coprotagonista sarà la figura di un’infermiera, con tanto di mascherina, a testimoniare l’importanza e la gratitudine resa al personale ospedaliero che ci aiuta a combattere il virus. Un’Assisi che per quest’occasione diventa all’avanguardia, soprattutto per coloro che non riescono a raggiungerla, infatti è possibile ammirare virtualmente, tramite una web app, le proiezioni degli affreschi e il presepe.
Chi è riuscito a manifestare in pieno la tradizione natalizia, senza interrompere le proprie abitudini e nel rispetto delle regole anti-contagio, è stata sicuramente Gubbio, con i suoi abitanti che, da circa quarant’anni, posizionano sul monte Ingino circa un migliaio di luci, dando la forma di un albero di Natale open air, lungo 750 metri e largo 450. È famoso per essere l’albero più grande al mondo, e quest’anno la marcia in più è data dalla presenza della musica, che verrà diffusa da altoparlanti e amplificatori per allietare questo periodo un po’ difficile della nostra era.
L’Italia tutta ha cercato di regalare un’atmosfera serena ai propri abitanti, mediante le sue luci, i suoi presepi, e le sue musiche, godiamoci questi doni, nella speranza che il prossimo anno ci trovi guariti da questa pandemia e che torneremo a viaggiare portandoci come souvenir un pezzo del Natale di un’altra città.