Dal 14 al 17 ottobre al Teatro delle Muse in Roma sarà in scena “XANAX”, testo di Angelo Longoni, riadattato e diretto da Jocelyn Hattab (che ha curato anche le musiche) con la moglie Alessandra Chianese che è anche la “voce fuori campo” e vede sulla scena due bravi attori: Mattia Cirelli e Marina Marone che fanno parte de “I Marmatti”, un duo comico nato nel 2020.
Riadattato al tempo del Covid, Xanax simboleggia la situazione mondiale vissuta negli ultimi 2 anni.
In sintesi, la storia si svolge un venerdì sera durante la quale le vite di Daniele e Laura, due perfetti sconosciuti, si incrociano in un ascensore angusto che resterà bloccato per 50 ore, costringendo i due protagonisti a sopravvivere in una situazione estrema, esasperata, claustrofobica; due persone quasi sconosciute costrette improvvisamente a condividere gli elementi più intimi del proprio corpo e della propria anima.
Lo “Xanax” protagonista involontario della storia ed usato da entrambi permetterà loro di dormire, non sentire i crampi della fame, non essere depressi, superare gli attacchi d’ansia, perché “queste sono le che cose che si fanno per restare aggrappati alla vita, non solo in ascensore”
Al che sorge spontanea una domanda: Se provassimo a fermarci, a premere il tasto Alt della vita metaforicamente rappresentata dall’ascensore, cosa potrebbe succederci?
Inoltre, l’isolamento riuscirà a produrre un effetto quasi “terapeutico”
in grado di dare la forza ai due protagonisti per ricominciare una vita migliore e più consapevole?.
Artista elegante, eclettico, ironico, Jocelyn aggiunge il suo stile al testo, che arricchisce di spunti comici, laddove la risata è sempre accompagnata da una riflessione profonda, mai banale e a volte commovente.
“Eravamo in pieno lockdown, chiusi nella nostra casa nel Principato di Monaco, quando Martina e Mattia ci hanno raggiunti telefonicamente per chiederci di aiutarli a realizzare lo spettacolo. Alessandra, che era in scena al teatro delle Muse fino a poco prima della pandemia, ha iniziato subito a fare il piano di lavoro fissando date, prove, e le ho chiesto di pensare a un adattamento del testo (dato che il mio italiano non è proprio perfetto), mentre io mi occupavo degli aspetti tecnici per le prove, delle note di regia, della possibile scenografia” dice Jocelyn con una voce piena di entusiasmo. “È stato un bel lavoro di squadra, nonostante noi fossimo a Monaco e gli attori a Roma. Abbiamo lavorato in smartworking usando il tempo del contenimento per realizzare qualcosa di bello e divertente per regalare una pausa di svago e riflessione al pubblico che ci verrà a trovare al Teatro delle Muse”.
Daniele e Laura rappresentano un po’ tutte le persone che in questi due anni di chiusure, con la preoccupazione di gestire il tempo che non passava mai, privati della libertà e con un’ansia ipocondriaca crescente, sono riuscite ad analizzare e rivalutare le proprie vite, anche grazie a questo stop forzato che ha fermato il tempo.
Jocelyn (Jocelyn Hattab) nasce a Tunisi il 5 dicembre del 1945 in una modesta famiglia; trascorre qui l’ infanzia e riceve la prima istruzione: dimostra fin da piccolo uno spiccato interesse per lo spettacolo.
Nel 1956 si trasferisce con la famiglia, a Parigi dove continua gli studi e frequenta “Le Conservatoire d’Arts Dramatiques” di Parigi con ottimi risultati. È il migliore della sua promozione. All’età di soli 17 anni è già direttore di scena di un importante teatro di operetta:” Le Theatre du Chatelet” (all’epoca era il più grande teatro del mondo, per le dimensioni del suo palcoscenico, con ben 3 ascensori e 120 metri di profondità).
Dopo l’esperienza teatrale, si avvicina al cinema: nel 1965. È assistente di noti registi come Roger Vadim, Anton Litvak, Andre Cayatte, Denis delle Patelliere, Pierre Sisser, lavora con Jean Gabin, Fernandel, Omar Sharif, Peter O’Tool….Contemporaneamente è già attivo su altri fronti.
È dello stesso anno la sua prima esperienza televisiva: partecipa alla realizzazione della prima edizione (francese) di “Giochi senza Frontiere” in veste di segretario di produzione. Svolge anche altri lavori tra cui il venditore d’auto, benzinaio, il rappresentante di bottoni e poi d’abbigliamento.
Successivamente si avvicina alla radio, per cui realizza diverse trasmissioni come conduttore, autore e regista, in seguito crea un gruppo itinerante di spettacoli musicali: una band famosa nel mondo “Michel Fugain et le Big Bazar” e, con questo,comincia a lavorare per diverse reti televisive.
Nel 1974, proprio durante la turneé con il gruppo fa tappa, per la prima volta, su di una rete italiana (Tele Monte-Carlo allora con sede nel Principato di Monaco e parte delle trasmissioni in lingua francese) .
Rimane a Télé Monte-Carlo e svolge numerosi mansioni: è regista dell’intera rete, regista e produttore dei suoi programmi, tecnico delle luci, mixer video e presenta i dischi all’inizio delle trasmissioni della rete. Proprio questo ultimo impegno gli porterà fortuna infatti poco dopo veste i panni del dee-jay nel programma “Un peu d’amour d’amitiè et… beacoup de musique” un contenitore pomeridiano basato sulla classifica dei dischi all’interno del quale introduce una grossa novità per quel periodo: i quiz e giochi col pubblico da casa.
È stato il primo programma importate realizzato per la tv italiana grazie al quale ottiene una certa visibilità tant’è che viene notato dalla Rai e scelto per condurre,sempre in veste di dee-jay la storica rubrica musicale “Discoring“.
Il suo debutto in Rai risale così alla stagione 1980/81. Il programma ebbe un grande successo.
Conclude la carriera di DJ e si dedica completamente all’ideazione e conduzione di programmi televisivi: nel 1983 ricordiamo lo spettacolare e originale “Caccia al tesoro” il cui format è stato venduto in 17 paesi e realizzato insieme a Jacques Antoine (suo “maestro”), seguono “Il Milionario“,”Il Sicario“,”Tutto si compra o…quasi“,”Conto su di te“,”Caccia all’uomo“,”Cos’è? Cos’è?“,”Domenica in” e il famosissimo “Il Grande gioco dell’oca“; (venduto in 42 paesi), l’avvincente “Se io fossi… Sherlock Holmes“,”Vita da cani” e “Il Grande gioco del mercante in fiera“.
Questa lunga serie di successi è intervallata da periodi durante i quali lascia le reti italiane per collaborare con molte televisioni estere tra cui, inizialmente Stati Uniti e Francia per allargarsi successivamente anche a Spagna, per cui ha realizzato l’affascinate e innovativo “La Noche de los castillos” Germania, Sud America.
Il 1998 segna un grande rientro in Rai dopo un’assenza durata ben sei anni e con “In bocca al lupo!“e “Caccia al lupo” ed è subito successo. Nel 1999 conclude il lungo percorso di “Giochi senza Frontiere” prestandosi come consulente generale dell’ultima edizione del programma ma realizza anche “7 per uno” che cura come ideatore e regista.
Emerge il quadro di un artista innovativo e davvero completo che vanta numerose esperienze e competenze dei vari linguaggi dello spettacolo. Le sue trasmissioni si distinguo la grande originalità dell’idea di fondo, ritmo serrato, dinamismo e capacità si affascinare e coinvolgere un vasto pubblico.
Dedicatosi negli ultimi anni, prevalentemente alla regia e all’ideazione delle sue trasmissione ( le più recenti “DomeNika in” e “Piazza la domanda“).
Nel 2004 è tornato sugli schermi a condurre il suo ultimo quiz: “Il Duello“.
Nel 2007 ha invece curato la regia del “Musical Il Conte di Montecristo“.
Nel 2012 ha curato la regia dell’“Opera L’Apocalisse“ Di Francesco Marchetti e Silvia Pantano.
Dal 2010 al 2015 è stato il regista di “Reazione a catena – L’intesa vincente“ programma estivo di Rai 1 e di Tv Mania su Rai 2.
Nel 2018 inizia il sodalizio con la giornalista, scrittrice e ricercatrice Alessandra Chianese, con la quale scrive nuovi format e modernizza alcune trasmissioni di qualche anno fa per proporne la commercializzazione. Nel 2019 ha sposato nel principato di Monaco la partner Alessandra Chianese, che è così diventata Alessandra Hattab.
Grazie Claudio. Con affetto Jocelyn