Provi una passione sfegatata per i grandi del passato? Conosci i nomi di tutte le mogli di Enrico VIII e presto parteciperai alla rievocazione di una battaglia medievale? Allora, spesso ti sarai interrogato sulla nascita dell’approccio storiografico moderno. Ti abbiamo incuriosito? Se vuoi saperne di più, leggi ora questo articolo su Braudel e la teoria dei tre tempi storici.
Braudel e la teoria dei tre tempi storici: una nouvelle histoire
L’opera di Braudel risale alla prima metà del XX secolo ed è fortemente influenzata dalla temperie culturale della sua epoca: a partire dagli anni Trenta, infatti, il metodo storiografico viene completamente rivoluzionato da alcuni studiosi francesi. Essi si raccoglievano attorno alla rivista Annales, una pubblicazione fondata nel 1929 a Strasburgo da Lucien Febvre e Marc Bloch.
Tramite la rivista si assiste all’avvento di una nouvelle histoire, posta in aperta polemica con la cosiddetta histoire événementielle. Quest’ultima, in qualità di semplice racconto di fatti concatenati tra loro, si rivelava ormai uno strumento inefficace per la comprensione profonda delle dinamiche sociali.
Lo studioso di storia, infatti, non poteva più limitarsi all’analisi del singolo avvenimento, ma doveva guardare al contesto storico complessivo (le dinamiche demografiche, gli assetti economici, le relazioni di potere inaugurate).
La nuova storia, pertanto, non si ferma all’analisi dei meri accadimenti, ma sa andare oltre interessandosi alle mentalità e alle visioni di un’epoca. In tal senso, è fondamentale un continuo dialogo con discipline quali l’antropologia, l’economia e la sociologia.
Colui che, meglio di altri, ha valorizzato questo nuovo indirizzo metodologico è stato senz’altro Fernand Braudel, esponente di spicco della seconda generazione delle Annales.
In foto: il modello braudeliano
Che apporto ha dato Brodel alla nouvelle historie? Per farti un’idea ti proponiamo il seguente passaggio:
il problema essenziale resta tuttavia il medesimo. Ed è quello di ogni lavoro storico: si può cogliere contemporaneamente […] una storia che si trasforma rapidamente […] e una storia soggiacente piuttosto silenziosa, certamente discreta, quasi insospettata per i suoi testimoni ed i suoi attori e che sussiste, alla meno peggio, malgrado l’usura ostinata del tempo?
Braudel, Civiltà e imperi del Mediterraneo nell’età di Filippo II
Braudel e la metafora delle lucciole
La citazione che ti abbiamo fornito sopra non ti ha convinto del tutto? Allora, ti sarà utile un’immagine utilizzata dallo studioso stesso:
una sera, mentre mi trovavo all’interno dello Stato di Bahia, mi è accaduto di trovarmi improvvisamente al centro di un nugolo prodigioso di lucciole fosforescenti. […] Tali sono gli avvenimenti, tanti punti luminosi. Al di là del loro splendore, al di là della loro singola storia, resta da ricostruire il paesaggio che hanno fatto balenare ai nostri occhi: la strada, la macchia, il bosco ceduo, l’argilla rossastra, i declivi del suolo…
Braudel, Storia misura del mondo
In foto: secondo Braudel, lo storico è come colui che osserva le lucciole in un bosco
E’ proprio tramite la metafora delle lucciole e del paesaggio che lo storico introduce la sua teoria dei tre tempi storici. Secondo Braudel, infatti, ogni interpretazione storiografica dovrebbe essere sciolta in tre dimensioni differenti:
- una «micro-storia», di superficie, fondata sull’hic et nunc (le lucciole);
- una «storia congiunturale», posta ad un livello intermedio e basata su cicli materiali ed economici;
- una «storia strutturale», o di lunga durata, che rappresenta l’elemento profondo dell’indagine (il paesaggio).
Lo studioso, servendosi di questi tre dimensioni temporali, diventa così in grado di discernere tra ciò che passa senza lasciare traccia e ciò che influenza i processi storici profondi.
Conferendo dignità scientifica alla longue durée, Braudel scrive:
Un giorno, un anno potevano sembrare ieri delle buone misure ad uno storico politico. Il tempo era come una somma di giornate. Ma una curva dei prezzi, una progressione demografica, il movimento dei salari, le variazioni dei tassi di interesse, lo studio (più immaginato che attuato) della produzione, una serrata analisi della circolazione richiedono più ampie misure, un’altra scala.
Braudel, La storia e le altre scienze sociali
Conclusioni sulla nouvelle histoire
Il focus della storiografia viene spostato dagli accadimenti frettolosi e di breve respiro alle strutture ossia a quelle interconnessioni che permettono di guardare al passato come ad un flusso continuo e non come ad una somma di epoche.
Questi nessi tra i vari secoli potrebbero essere paragonati a corsi d’acqua sotterranei che affiorano appena alla superficie e silenziosamente irrorano le complesse dinamiche della nostra storia.
Qual è la tua epoca preferita e perché? Faccelo sapere nei commenti!
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