Quello della città del Vaticano è il più piccolo stato del mondo, esso si estende infatti per soli 44 ettari. La sua nascita fu sancita nel 1929 con la firma dei “Patti Lateranensi” , ovvero quell’insieme di accordi sottoscritti tra l’Italia fascista e la Santa Sede.
All’interno di questo piccolissimo stato si trovano i meravigliosi “Musei Vaticani” che ospitano oltre 70000 opere in mostra, più 50000 in deposito. Il primo museo aprì le sue porte nel 1771 ampliandosi successivamente soprattutto grazie all’interesse artistico di due papi, Clemente XIV e Pio VI, i quali iniziarono a collezionare opere provenienti dagli scavi archeologici o dalle collezioni private del nostro territorio.
La storia di questi “musei” si perde però nella notte dei tempi; tutto ebbe inizio nel lontano 1506 quando papa Giulio II Della Rovere, noto come il “papa guerriero” o il “papa terribile”, fece collocare lo straordinario gruppo scultoreo del Laocoonte tra gli aranci del giardino sul colle del Belvedere. Questa sensazionale opera fu rinvenuta nello stesso anno all’interno della vigna di Felice de Fredis, sul colle Oppio. Il papa, grande collezionista di antichità e amante dell’arte, su consiglio di Michelangelo Buonarroti e Giuliano da Sangallo, non perse l’occasione di acquistarla. Accanto ad essa se ne aggiunsero molte altre, così quella dei papi divenne una ricchissima collezione.
A Giulio II va riconosciuto anche il merito di aver colto prima d’altri il talento artistico di un giovane, anzi giovanissimo, pittore proveniente dalla piccola città di Urbino, Raffaello Sanzio, al quale affidò l’incarico di decorare ad affresco le pareti dei propri appartamenti. Fu nella calda estate del 1508 che Raffaello mise mano alla prima stanza, quella della Segnatura.
Non molto distante dal cantiere dell’Urbinate, un altro gigante artistico, Michelangelo Buonarroti, stava portando avanti la decorazione del soffitto della Cappella Sistina. Ardua impresa quella, soprattutto per chi come il Buonarroti si sentiva molto più a proprio agio nelle vesti di scultore più che in quelle di pittore!
Visitare i Musei Vaticani non vuol dire solo ammirare tesori artistici ma vuol dire soprattutto immergersi nella storia della nostra cultura e della nostra civiltà.