Dimenticate il Colosseo. Cancellate dalla mente Piazza di Spagna. Scordate la città della Dolce vita di Fellini così come la conoscete e immergetevi nelle pagine di Roma è una bugia (2014), un saggio a cura di Filippo La Porta.
La tesi di La Porta
L’autore è un noto critico letterario, nonché giornalista per le maggiori testate italiane. Egli vi porterà in giro per le vie dell’Urbe, esplorandone i posti più insoliti e regalandovi un originalissimo diario di viaggio. Il libro, del resto, fa parte della collana Contromano (Editori Laterza), dedicata alla scoperta di quei luoghi che sono normalmente trascurati dal turismo di massa.
Lo scrittore vi racconterà di una Roma un po’ bugiarda dove il tempo si dilata a dismisura e il continuum dell’esistenza umana si interrompe: è la Roma delle eterne file alla posta, del traffico funambolico in Tangenziale est; la Roma fracassona dei bulli di Manganelli e degli insolenti piatti di carbonara trasteverini.
Questa città picaresca e delle infinite attese fa da cornice alle riflessioni di La Porta. Egli riscopre se stesso attraverso gli spazi della capitale, guidandovi in un itinerario tutto personale per i quartieri romani.
L’itinerario di Roma proposto da La Porta
La narrazione è resa vivace dalle numerose reminiscenze storico-letterarie del saggista.
Il percorso parte dall’Aventino, davanti alla casa del critico Debenedetti. Qui soggiornò per un periodo anche Umberto Saba: vi sembrerà di scorgere il poeta in Via Marmorata, mentre si reca in un’umile latteria a completare il suo Canzoniere.Più avanti nella lettura, incontrerete Raffaele La Capria (premio Strega 1961): accompagnatelo nella sua passeggiata mattutina per i vicoli del centro storico e gettate insieme a lui una fugace occhiata all’elefantino in pietra del Bernini, ribattezzato dai romani “la pulce della Minerva”.
Righe emozionanti sono dedicate a Monteverde Vecchio. Negli anni del dopoguerra vi sareste imbattuti in Pasolini che gironzolava per le vie del quartiere. Lasciatevi come lui ispirare dai glicini: il fiore popola gli anfratti di Villa Sciarra ed è protagonista di un componimento pasoliniano dalla bellezza delicata, quasi fuggitiva.Una guida per chi è interessato a cogliere Roma dal punto di vista dei romani, perfetta per te se ami la letteratura italiana del secondo ‘900 e vuoi ripercorrere quei luoghi che ne sono stati il silenzioso – ma compartecipe – teatro di svolgimento.
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