Rose e vino sono un connubio perfetto solo a una cena romantica? Pare proprio di no, visto che spesso si vedono cespugli di questo fiore nei filari di molti vigneti.
In foto: guarda a sinistra dell’immagine, proprio all’inizio del filare. Cosa noti? Piante di rose spesso sono presenti nei vitigni di molte realtà agricole.
Perché si collocano rose nei terreni vinicoli di tutto il mondo? Continua a leggere questo articolo di Artista News per saperne di più!
Rose e vino: solo una questione di estetica?
La rosa non è solo un ingrediente che dona aromaticità all’uva. Infatti, recandosi presso un’azienda vinicola, spesso si osservano rose piantate all’inizio di ogni filare. Qual è la loro funzione?
Si tratta di un fatto di estetica? In parte sì. Queste piante contribuiscono a profumare e abbellire il vigneto, rendendolo ancora più appetibile per gli eventuali visitatori.
Inoltre, la loro colorazione corrisponde di norma a quella dell’uva coltivata nel filare. Avremo dunque:
- rose bianche o gialle in abbinamento all’uva bianca
- rose rosse se il vino è rosso
Perché troviamo le rose nei vigneti? Fattori religiosi e scaramantici
Tuttavia, le ragioni estetiche non giustificano del tutto la presenza della regina dei fiori vicino alla coltivazione dell’uva.
In alternativa, potremmo ipotizzare una motivazione di natura simbolico-spirituale.
Nell’immaginario cattolico infatti la rosa appartiene a Maria, caratterizzandone la verginità.
In foto: la rosa è un attributo tradizionale della madre di Gesù.
Possiamo affermare, allora, che la pianta possieda una funzione bene augurante: piantarla in un campo assicurerebbe la protezione di Maria sull’intero raccolto.
Ma è davvero così?
Rose e vino: fattori genetici in comune
In effetti, la rosa protegge i filari, ma non solamente in senso religioso.
A dire il vero, tale fiore possiede un corredo genetico molto simile a quello dell’uva e per questa ragione le rose e le viti sono affette dalle stesse malattie (tra le più frequenti ricordiamo l’oidio e la peronospora).
Normalmente la rosa si ammala circa una settimana prima rispetto al filare, avvisando in anticipo gli agricoltori che il raccolto è a rischio.
La rosa è dunque una pianta spia, una guardiana che assicura un pronto intervento in caso di attacco da parte di funghi o parassiti. Essa, inoltre, ha la capacità di segnalare se il terreno presenta una carenza di minerali, assicurando anche qui un’azione di recupero tempestiva.
C’è ancora bisogno, al giorno d’oggi, di piantare cespugli di rose nei vigneti? Apparentemente no: le odierne tecniche agrarie e nuovi sistemi di coltivazione contribuirebbero a rendere vano il ruolo del fiore.
Eppure, questa antica usanza è ancora oggi portata avanti da molti agricoltori in tutto il mondo. Per quale ragione? Evitare le moderne tecniche invasive (le quali spesso prevedono l’uso di agenti chimici) garantisce maggiormente la qualità e il prestigio del prodotto finale, tenendo in vita una tradizione che continua a incuriosire e ad emozionare ancora oggi.
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