Il centro di Roma negli ultimi decenni è penosamente cambiato, trasformandosi in una parodia per turisti, ma alcune parti della città restano fuori da questo mutamento e tra queste sicuramente Via di Monserrato.
La strada prende il nome dalla chiesa dedicata a Santa Maria di Monserrato, costruita nel 1475 in un quartiere che già dal secolo precedente era occupato da Catalani. Non è un caso che qui vicino risiedeva da cardinale Rodrigo Borgia, il terribile papa Alessandro VI, che dal 1610 riposa qui assieme allo zio.
Chiesa di San Girolamo della Carità
Un’altra perla della strada è la chiesa di San Girolamo della Carità, legata alla memoria di San Filippo Neri, che vi abitò per molti anni. Purtroppo non sempre è aperta e, quindi, non tutti conoscono gli splendidi angeli della Cappella Spada.
Fino a quando non si costruirono le Carceri Nuove su Via Giulia, Via di Monserrato aveva il triste compito di ospitare la “Corte Savella”, l’orribile prigione custodita dalla famiglia dei Savelli. Per mantenerla, essi potevano contare su ricche entrate: tasse giudiziarie, somme pagate dai detenuti solvibili e altre tasse arbitrarie come quelle sulle meretrici. La prigioniera più famosa fu senz’altro l’infelice Beatrice Cenci.
Spostate le Carceri, l’edificio fu acquistato dal Collegio Inglese. Prima ristrutturato e in seguito demolito alla fine del ‘600, sarà di nuovo pesantemente rimaneggiato nel 1869 dagli architetti Virginio Vespignani e Luigi Poletti assieme alla contigua chiesa di S. Tommaso di Canterbury.
Ancora oggi sede è del venerabile Collegio Inglese, che, dopo lo scisma di Enrico VIII, preparava i sacerdoti cattolici ad operare in incognito nelle ostili lande protestanti.
Via di Monserrato dal ‘500
A partire dal ‘500 la strada si trasformò in una via elegante e tranquilla. Anche perché ormai sfociava su Piazza del Duca, zona occupata dai Farnese, che certo non amavano avere sotto le finestre troppo rumore.
Iniziarono ad esser costruite dimore per cardinali, famiglie nobili e, finché durarono, bellissime cortigiane come la famosa Tina e la bellissima Imperia.
L’aspetto signorile lo conservò anche nei secoli successivi, tanto da essere scelta come luogo di residenza della famiglia del cardinale Antonelli, segretario di Stato di Pio IX.
Una curiosità è, infine, la copia perfetta della casa natale di Santa Caterina da Siena proprio a metà della via, costruita nel 1912 come sede dell’omonima Arciconfraternita. Architettonicamente è un po’ un’intrusa, ma come tutte le cose a Roma, basta far passare un secolo e nessuno se ne accorge più.
Vai alle sezioni Cultura e Storia di Artista News e scopri altri articoli!
Seguici anche su Facebook!